Non è bello fare il bullo: Paolo Picchio e gli studenti del liceo Galilei
"Testimonianza coraggiosa ed efficace che ha toccato profondamente i ragazzi presenti in sala"
È nel pieno svolgimento il progetto “Non è bello fare il bullo – la lettura del fenomeno del bullismo della nostra società” coordinato dall’Informagiovani del comune di Senigallia con le scuole secondarie di primo e secondo grado ed il patrocinio dell’ordine Psicologi delle Marche.
In venti classi si sta lavorando attraverso lo stimolo del linguaggio cinematografico e la discussione in gruppo con psicologhe facilitatrici, sulla prevenzione del bullismo. I temi sono il rispetto, l’empatia, l’ascolto, il dialogo e le risorse del gruppo.
Domenica 27 novembre si è svolto un incontro aperto alla cittadinanza e rivolto soprattutto ai genitori con la toccante e significativa testimonianza di Paolo Picchio, papà di Carolina, una ragazza di 14 anni che si è tolta la vita a causa del cyberbullismo. Il signor Picchio lunedì mattina (28 novembre) ha ripetuto il suo intervento al teatro La Fenice di fronte a cinquecento studenti.
Testimonianza coraggiosa, dignitosa ed efficace che ha toccato profondamente i ragazzi presenti in sala. Quello di Carolina è stato il primo processo in Italia per cyberbullismo e il suo papà gira le scuole per raccontare la sua dolorosa vicenda con la speranza e l’obiettivo che non si ripetano più fatti del genere. Ragazzi e genitori sono chiamati a capire l’abissale differenza tra scherzi e reati. “Le parole fanno più male delle botte, è impossibile che siate così insensibili” è questo il messaggio forte lasciato in eredità a suo padre da Carolina e rivolto a ciascuno di noi.
Al di sopra di ogni aspettativa è stata la partecipazione dei ragazzi in sala, al termine dell’intervento numerosi ragazzi sono saliti sul palco per fare domande e per raccontare con coraggio la loro esperienza come vittime di soprusi. Paolo Picchio ha accolto, ascoltato e supportato ogni ragazza e ragazzo che si è rivolto a lui. Dedicando tempo a giovani adolescenti che stanno costruendo la loro identità ed hanno il diritto di essere tutelati dalle ferite intime e profonde che l’anonimato e la vigliaccheria della rete può causar loro.
Mercoledì 30 novembre nello stesso teatro, con una platea ancora più estesa, gli stessi temi sono stati affrontati in maniera completamente diversa. È andato in scena il concept live show “Io, me e quell’altro in me” scritto, gestito e interpretato totalmente dai ragazzi, la compagnia, guidata dal diciassettenne Alessio Baldelli, è formata da quasi trenta studenti del liceo scientifico Galilei di Ancona, tutti aspiranti attori, musicisti, fotografi e video maker: Alessandro Garcia Muro, Catello Pio Sabbia, Chiara Arleo, Costanza Tangorra, Davide Scagliati, Edoardo Spinsante, Eugene Cepillo, Filippo Gonnella, Giacomo Repetto, Gianluca Gigli, Giorgia Carducci, Leonardo Celsi, Leonardo Gioia, Luca Pio Consilvio, Marzia Moretti, Matteo Lorenzo Bramucci, Michael Marshall, Mirco Paccapelo, Nicola Principi, Pietro Ricci, Rino Castellano, Valentina Marzioni, Valentina Triccoli.
Uno spettacolo che ha narrato la storia di un adolescente alle prese con la Vita (dolore, gioia, amore, relazioni, identità, problemi, aiuto). La narrazione è avvenuta tramite l’abile utilizzo di più canali: lettura espressiva, immagini, brani musicali. Un egregio esempio di partecipazione attiva e protagonismo dei giovani, che tramite le loro passioni hanno rapito per due ore 800 ragazzi tra i 13 e 17 anni. La risposta del pubblico è stata molto calorosa, si sono alternati momenti da vero concerto con applausi e accompagnamenti di ole luminose a momenti di silenzio e concentrazione durante le letture. Anche in questa mattinata sono andati in scena l’Empatia, il Rispetto, l’impegno e la collaborazione del Gruppo, la ricchezza delle Diversità di espressione.
Per informazioni sul progetto e sui prossimi appuntamenti contattare l’Informagiovani di Senigallia 800211212 www.informagiovani-senigallia.it
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