Ultimo appuntamento del “Comitato per il No Senigallia” con Gianfranco Pasquino
Il professore emerito di Scienze Politiche interverrà il 30 novembre al Senbhotel con Silvana Amati e Attilio Casagrande
Il Comitato per la Democrazia Costituzionale di Senigallia, ha organizzato per il 30 novembre un incontro pubblico per spiegare le ragioni del NO al referendum costituzionale del 4 dicembre, presso il Senbhotel di Senigallia alle ore 17.00.
Ultimo dei tre appuntamenti ad hoc, organizzati per approfondire il tema della riforma costituzionale e le motivazioni (tante) che ci portano a votare NO.
La nostra Costituzione nata dal sangue della resistenza, dalla lotta al fascismo, sta subendo l’attacco più grande di sempre.
Siamo chiamati a votare per un referendum su una riforma costituzionale redatta da un Parlamento illegittimo perché votato con una legge elettorale incostituzionale. Già solo questo basterebbe per respingere una tale proposta.
Una riforma che non semplifica, i procedimenti legislativi sono moltiplicati e confusionali; non riduce costi della politica in modo incisivo, si diminuiscono in maniera sproporzionale solo i senatori, allora perché non ridurre in maniera proporzionale tutti i parlamentari deputati compresi? Perché non togliere privilegi come le pensioni d’oro o enormi stipendi con una semplice legge ordinaria?
Non supera il bicameralismo, il Senato continuerà ad esistere viene tolto il nostro diritto di eleggere i nostri rappresentanti; un Senato formato da sindaci e Consiglieri Regionali che svolgeranno il lavoro di Senatori a tempo perso e aggravato da compiti confusi; inoltre il mandato dei Senatori sarà legato al mandato regionale e del comune di appartenenza, quindi avremo una camera che si modifica in continuazione, come potrà svolgere a pieno il suo lavoro?
La partecipazione popolare subirà un grave colpo, per presentare un progetto di legge di iniziativa popolare si passerà da 50.000 a 150.000 firme; il quorum per i referendum si abbassa se invece di 500000 firme se ne raccolgono 800000; perché invece non togliere il quorum e far decidere chi si reca a votare?
Non garantisce la sovranità popolare, di fatti la combinazione con la legge elettorale (Italicum), darà la sovranità ad una minoranza parlamentare che solo grazie al premio di maggioranza si impossesserà di tutti i poteri, inoltre tutti gli organi di garanzia (Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale) saranno sempre in mano a questa minoranza parlamentare.
Si rafforza il potere centrale a discapito delle autonomie locali, in sostanza se si vorrà fare un inceneritore nelle Marche serviranno a poco le proteste di Sindaci e Regione!
Più importante di tutti è l’esclusione del Senato dalla dichiarazione dello stato di guerra, infatti la riforma prevede che solo la camera dei deputati può decretarlo, una camera come detto prima, in mano ad un unico partito e al suo leader e le autonomie locali mute!!!
I cittadini italiani residenti all’estero perderebbero rappresentanza in Senato e con la nuova legge elettorale non potranno neanche votare ad un eventuale ballottaggio;
Insomma una riforma da respingere fermamente, una riforma sponsorizzata da enormi falsità.
Una su tutte quella per cui il maggiore problema della repubblica è la presunta lentezza legislativa dovuta al bicameralismo. In Italia si fanno anche troppe leggi e il guaio è che spesso sono leggi sbagliate. E molte leggi sbagliate sono state e vengono approvate anche troppo rapidamente. Il primato spetta alla sciagurata legge Fornero sulle pensioni approvata in 16 giorni. E’ cosi fondamentale accelerare i tempi? Oppure è meglio fare meno leggi e farle meglio?
Questa riforma mira a distruggere l’assetto democratico e repubblicano della nostra costituzione, diciamo NO, un NO convinto, un NO che non significa rimane tutto come prima ma dal quale si dovrà ripartire non per un’altra modifica della Costituzione, ma per cercare di applicarla a pieno!
Vi invitiamo a partecipare numerosi all’incontro nel quale relazioneranno:
Gianfranco Pasquino (Professore emerito di Scienze Politiche)
Silvana Amati (Senatrice del Partito Democratico)
Attilio Casagrande (Comitato per il No di Senigallia)
da Comitato per il No Senigallia
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