Donald Trump è il 45° presidente Usa
""Per repubblicani e democratici è arrivato il tempo dell'unione. Dobbiamo lavorare insieme e riunire la nostra grande nazione"
Donald Trump sarà il 45esimo presidente degli Stati Uniti: sarà lui il nuovo inquilino della Casa Bianca dopo Barack Obama. Il candidato repubblicano ha sbaragliato la rivale. Hillary Clinton data per sicura vincente alla vigilia. E invece, ora dopo ora, gli elettori degli Stati Uniti hanno voltato le spalle all’ex Segretario di Stato che esce sconfitta dalla corsa alle presidenziali per la seconda volta.
Il tycoon si aggiudicava a sorpresa la vittoria in molti Stati, tra questi North Carolina, Ohio e Florida Iowa, Georgia, Utah, Wisconsin, Indiana, Kentucky, West Virginia, Tenneesse, Mississippi, Oklahoma, Carolina del Sud, Kansas, Nebraska, South Dakota, North Dakota, Wyoming, Texas, Arkansas, Louisiana, Montana, Missouri, Idaho e Alabama mentre la Clinton ha vinto nel Maine, in Virginia, Nevada, Colorado, New York, Vermont, Massachussets, Maryland, Rhode Island, Illinois, New Jersey, Delaware, Connecticut, Nuovo Messico, California, Hawaii, Oregon, Washington e il District of Columbia: troppo poco per quella che doveva essere una marcia trionfale.
In bilico sono restati Michigan, New Hampshire e Wisconsin, ma il tycoon è sempre stato avanti nella corsa per la Casa Bianca fino ad aggiudicarsi i 279 grandi elettori (i delegati che formalmente eleggeranno il 19 dicembre il presidente Usa), nove in più dei necessari a conquistare la presidenze, lasciando Hillary a contare i suoi 218
“Per repubblicani e democratici è arrivato il tempo dell’unione. Dobbiamo collaborare, lavorare insieme e riunire la nostra grande nazione. Ho appena ricevuto le congratulazioni di Hillary Clinton e io mi congratulo con lei. La nostra non è stata una campagna elettorale, ma un grande movimento“, ha detto Trump nel suo primo discorso dopo i risultati. Emozionato, è salito sul palco con la famiglia al completo, Melania, la nuova First Lady vestita di bianco, e tutti i figli. “Prometto che sarò il presidente di tutti gli americani. I dimenticati di questo Paese, da oggi non lo saranno più“.
La vittoria del candidato repubblicano è stata mal digerita dai mercati mondiali. Il peso messicano ha perso il 5%. La borsa di Tokyo, innervosita dall’andamento del voto, ha visto l’indice Nikkey, a metà seduta, cedere il 2,2% a quota 16.788,90. Il Giappone e i mercati asiatici temono che la vittoria di Trump (che tra i suoi obiettivi ha l’abolizione del trattato di libero scambio Ttp) firmato nel 2015 tra gli Usa e 12 Stati del pacifico abbia gravi ripercussioni su scala mondiale.
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