Liberate a largo di Senigallia 8 tartarughe marine
Momento importante per la conservazione della specie in Adriatico: per mesi erano state in cura a Riccione
Spettacolare liberazione di tartarughe marine quella avvenuta sabato 5 novembre a Senigallia. A largo della costa senigalliese sono state infatti rilasciati otto esemplari di tartaruga “caretta caretta” che erano in cura presso il Centro di Recupero Cura e Riabilitazione delle Tartarughe marine di Riccione, gestito dalla Fondazione Cetacea.
L’appuntamento, importante nella battaglia per la conservazione delle tartarughe marine nel mare Mediterraneo, rientra nell’ambito del progetto “TartaLife” finanziato dalla Commissione Europea attraverso il fondo LIFE+ NATURA 2012 e coordinato da CNR-ISMAR di Ancona e da Fondazione Cetacea di Riccione.
“Un bel momento – ha dichiarato il presidente della Fondazione Cetacea onlus Sauro Pari, a bordo del peschereccio Zio Lino della marineria di Senigallia – per tutti questi 8 esemplari di tartaruga marina, a cui abbiamo dato dei nomi (Grace, Ben, Gigetto, Trudy, Livia, Archimede, Menne e Platone II, Ndr), ma in generale è stato un bel momento anche per tutti noi che da mesi curavamo questi animali. Lo scorso anno abbiamo rilasciato oltre 70 esemplari su 96 che sono giunti al centro in condizioni più o meno gravi: c’è però ancora tanto da fare. Fortunatamente sta aumentando la consapevolezza anche dei pescatori che, quando un animale viene accidentalmente catturato con la pesca professionale, ci chiamano o lo fanno attraverso la Guardia Costiera perché vengano curati e rimessi in mare”.
Nell’Adriatico si stima che siano presenti più di 70.000 esemplari ma che i possibili eventi di cattura possano toccare fin quasi la metà di questi. Alcuni degli animali recuperati e salvati sono stati poi rilasciati ma muniti di trasmettitori satellitari che consentono un monitoraggio continuo della loro posizione: un’informazione essenziale per ricostruire le rotte compiute e sviluppare misure di gestione per proteggere la specie a cui si accompagnano una serie di iniziative volte alla conservazione della specie che vanno dalla formazione dei pescatori e del grande pubblico, allo sviluppo di sistemi di pesca a basso impatto.
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