Caso di scabbia alla Collodi di Senigallia: attivata la profilassi, preoccupati i genitori
Circolare dall'Asur per informare. Lunedì un incontro con le famiglie, ma la situazione a scuola sarebbe sotto controllo
La notizia è arrivata ai genitori dei 120 bambini che frequentano la Scuola dell’Infanzia Collodi di Senigallia attraverso una circolare dell’Asur Marche, consegnata alle famiglie la mattina del 28 ottobre. Tra i piccoli si è registrato un caso di scabbia, diagnosticato dal suo pediatra.
Per il bambino (o la bambina), che pare non frequenti la scuola già dal 26 ottobre, è stata subito attivata la profilassi medica; sulla sua identità vige il massimo riserbo per motivi di privacy: neppure le insegnanti sarebbero al corrente del nome dell’alunno, anche se è i genitori chiedono, finora invano, all’istituto scolastico di conoscere almeno la sezione frequentata dal piccolo.
La scabbia, come riporta anche la circolare dell’Asur Marche, è infatti contagiosa per piccoli e adulti con i quali si abbia un contatto stretto e prolungato, veicolata da acari non visibili a occhio nudo, che depongono le loro uova sottopelle e prolificano nel giro di pochi giorni. La manifestazione dei pruriti più avvenire a distanza di 2/6 settimane dal contagio. La malattia si debella con la distruzione degli stessi acari, delle larve e delle uova: una profilassi che sul bimbo colpito dalla scabbia è immediatamente scattata.
Comprensibile l’apprensione dei genitori degli altri bambini e per il personale della Collodi di Senigallia, che oltre ad aver ricevuto tutte le indicazioni e i protocolli da seguire proprio attraverso la circolare dell’Asur, riceveranno tutte le rassicurazioni e le indicazioni del caso nella giornata di lunedì 31 ottobre, durante un incontro con i responsabili Asur, il sindaco Mangialardi e la dirigenza dell’Istituto Comprensivo Senigallia Sud – Belardi, guidato dalla professoressa Siena.
La cautela è comunque massima da parte dell’Amministrazione Comunale e degli ambienti medici: tutte le procedure per la profilassi sono state attivate e si cerca di tenere il polso della situazione per non creare allarmismi. Esiste un protocollo per la gestione di questi casi medici, che si sta seguendo correttamente: non si segnalano ulteriori casi oltre a quello riscontrato.
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