“Scherzetto o dolcetto? Nessuno dei due, ma una pillola amara per le casse di Senigallia”.
Liverani (Fratelli d'Italia/Alleanza Nazionale): "Comune costretto a pagare 475.000 euro per un contenzioso risalente a 50 anni fa"
Oggi, 26 ottobre, è giorno di Consiglio Comunale a Senigallia, e le questioni sul tavolo non sono poche e non sono soprattutto tenere.
Immaginiamo che gli addetti ai lavori le conoscano, ma la stessa cosa non è così per i cittadini perchè un po’ non vengono informati e un po’ non si informano. Noi ve ne raccontiamo una ben poco simpatica per le casse comunali.
Il 17 maggio u.s. una sentenza della Corte di Appello di Ancona, a seguito di una ordinanza della Cassazione, ha obbligato il Comune di Senigallia a risarcire con 475.000 mila euro il proprietario di un terreno che era stato espropriato per pubblica utilità all’incirca cinquanta anni fa. La Giustizia in Italia non è mai veloce, e questa ne è la riprova, ma alla fine arriva a sentenza, e in questo caso è una sentenza pesante che grava sulle spalle di questa Amministrazione, non è sua la colpa dell’esproprio, ma tocca a chi ci amministra oggi pagare.
A quei tempi, cinquanta anni fa, i Comuni purtroppo facevano di questi espropri commettendo un grosso errore che oggi costa assai caro. Sono diversi i Comuni che soccombono sotto queste sentenze oramai una fotocopia dell’altra, tant’è che i proprietari, o gli eredi, ben sapendo di vincere, non accettano quasi mai una transazione. Per Senigallia questa non è la prima volta e non sarà di certo l’ultima.
Il problema è di natura economico e neanche piccolo. I Comuni hanno a disposizione un fondo per i contenziosi di qualsiasi natura laddove li perdono, ma i contenziosi delle Amministrazioni sono sempre molti, e Senigallia non sfugge a questa “regola”. Quello che non sappiamo è a quanto ammonta oggi questo fondo, qualcuno addirittura dice che è in rosso, altri che è agli sgoccioli.
I 475.000 mila euro dovranno però essere trovati, e come si adopererà l’Amministrazione per reperire questa cifra? Aumentando le tasse? No perché i Revisori dei conti hanno messo nero su bianco, quindi hanno informato l’Amministrazione, che le tasse sono già al massimo e che non è più possibile alzarle, anzi invitavano ad una gestione più attenta e oculata. Sarà avvenuto questo? Siamo più che certi che anche a questo quesito vince tranquillamente il NO.
In qualche modo però dovranno trovarli, e l’Assessore Campanile dovrà fare notevoli sforzi per “racimolare” quanto la sentenza dice, 475.000 mila euro. Ammesso e non concesso che in qualche modo ci riescano perché qualche cosa è rimasto, dovranno poi immettere nuova liquidità in questo fondo nel prossimo bilancio, e dove li prenderanno? Non lo possiamo sapere, ma non sarà facile, e la nostra paura è che si inventino qualche “manovra particolare” per bussare cassa ai cittadini.
Questo poi è un Comune che ben difficilmente accetta di fare delle transazioni, è un Comune “orgoglioso”, quindi quando perdono poi pagano tutto e di più.
Quali conseguenze potranno derivare da questo “pagamento forzato” lo scopriremo più in là, invitiamo però i cittadini ad informarsi, a chiedere, perché è un nostro diritto sapere queste cose, se non ci si informa e non si chiede ci si trova poi davanti al “pacchetto regalo” bello che confezionato, e a quel punto poi protestare è inutile, conviene farlo prima che arrivi la fregatura, o almeno provarci. Ricordatevi che non siamo sudditi, e che chi governa è pagato dai cittadini per farlo bene, e deve rispondere alle domande che gli vengono poste. Ricordatevi anche che i politici sono al servizio del popolo e NON l’incontrario!
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