Referendum, esulta il M5S: “Vittoria dei cittadini e del movimento”
"Netto 'no' alla politica frettolosa e verticistica, bocciatura che costringerà le amministrazioni a riflettere"
E’ stata una vittoria dei cittadini, che, domenica 23 ottobre, con il loro voto reso in modo indipendente, senza i condizionamenti di politica ed interessi economici, hanno bocciato il quesito referendario promanato dalle amministrazioni comunali di Senigallia e Morro D’Alba ed hanno respinto al mittente il progetto di fusione per incorporazione avviato nella più totale inconsapevolezza delle popolazioni residenti.
I cittadini hanno detto NO alle strategie dettate dagli amministratori di Senigallia e di Morro d’Alba, che imponevano di individuare “nuovi modelli per governare il sistema urbano”; hanno detto NO ad una politica frettolosa e verticistica che non parla più di castelli, di origini, di radici, di cultura, di appartenenza, di omogeneità di territori, di prospettive comuni, ma solo di “governabilità” e di “sistema urbano”; hanno detto NO a chi vuole porre nelle mani di pochi il governo di territori sempre più estesi, pur disomogenei; hanno detto NO a chi è abituato a decidere ed a disporre di risorse comuni senza alcuna condivisione con i cittadini.
I cittadini di Senigallia, così come i cittadini di Morro d’Alba, non si sono fatti sviare dal canto delle sirene, da chi, come il governatore delle Marche Ceriscioli, identificava in questa fusione un progetto innovativo; da chi, come lo stesso Pd nostrano, garantiva che con la fusione per incorporazione vi sarebbero state più risorse, migliori servizi ai cittadini e nuove opportunità economiche.
Altri tentativi di fusione per incorporazione tra un piccolo comune ed uno notevolmente più grande, avvenuti nelle Marche, sono già stati sonoramente bocciati dagli abitanti del comune più piccolo, come accaduto per Tavoleto e Mombaroccio, nel tentativo di fonderli rispettivamente in Urbino e in Pesaro e per Camporotondo di Fiastrone e Tolentino.
A Senigallia e Morro D’Alba il NO, invece, è stato unanime e sarà, pertanto, di monito alle amministrazioni che hanno proposto il referendum, le quali dovranno riconsiderare le loro scelte politiche imposte dall’alto e tenere conto di ciò che i cittadini stessi indicano quale vera opportunità di sviluppo economico per i nostri bellissimi paesi e borghi dell’entroterra, ossia la valorizzazione delle loro forti identità territoriali, storiche e culturali.
Riteniamo che questa, però, sia stata anche una vittoria del Movimento. C’e’, infatti, chi, come la nostra portavoce alla Camera Patrizia Terzoni, ci ha lanciato un forte messaggio, ha invertito un trend, riuscendo a far approdare in Aula una proposta di legge proprio a tutela “dei piccoli borghi”, e c’è chi è sempre in prima linea nei consigli comunali, come in quel consiglio del 27 luglio scorso a Senigallia, in cui una sola voce ha “osato”, ed ha indicato a tutti i cittadini nonché ai colleghi dell’opposizione, le gravi criticità dell’operazione “fusione”.
Diciamo grazie anche al gruppo referendum del Movimento 5 Stelle di Senigallia, che con i suoi portavoce ed attivisti ha informato tempestivamente i cittadini ed ha agevolato la formazione dei comitati, appoggiando pubblicamente il comitato del NO, perfino nei banchetti in strada.
da Stefania Martinangeli ed Elisabetta Palma,
consiglieri comunali M5S Senigallia
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