Favorevole alla fusione tra Morro d’Alba e Senigallia: La Città Futura si schiera
Dalla lista arriva il "sì": finanziamenti pubblici e assunzione di personale per mantenere i servizi, "oggi non così scontato"
La Città Futura rende nota la propria posizione favorevole alla proposta di fusione per incorporazione del comune di Morro D’Alba nel Comune di Senigallia, che è oggetto del referendum consultivo di domenica prossima 23 ottobre. I motivi che ci inducono a invitare le cittadine e i cittadini ad esprimere un voto favorevole a tale questione sono molteplici e di diversa natura.
Intanto reputiamo la riorganizzazione degli assetti istituzionali degli enti locali uno tra gli aspetti maggiormente strategici e importanti nell’incidere in modo positivo sul mantenimento della qualità e della quantità dei servizi erogati alle cittadine e ai
cittadini, senza effettuare nuovi aumenti di tassazione. La legge nazionale prevede che, grazie a questi processi di semplificazione dei modelli di governo del territorio, le comunità interessate avranno significativi introiti nei bilanci comunali da parte dello Stato per almeno dieci anni; nuove capacità di accesso in via prioritaria ai benefici previsti dai bandi regionali; opportunità di avviare nuove assunzioni di personale comunale, senza i pesanti vincoli che negli ultimi anni hanno bloccato la possibilità di sostituire il personale andato in pensione.
Finanziamenti pubblici per servizi e opere pubbliche, accesso ai bandi regionali su progetti specifici, assunzione di personale sono, infatti, le basi, “condicio sine qua non“, affinché si possano mantenere la qualità e la quantità dei servizi che gli enti locali territoriali di base offrono alle loro comunità oggi, servizi che, dopo anni caratterizzati da recessione economica, operazioni di spending review e ferrei patti di stabilità, non sono più così certi, né per il presente, né per il futuro.
Per una forza politica come La Città Futura è determinante che nel processo di aggregazione del nuovo Comune il principio di rappresentanza delle cittadine e dei cittadini, i processi di democrazia rappresentativa, i principi di equità e di pari dignità nel trattamento tra le diverse comunità locali interessate non saranno scalfiti, ma confermati in toto, e questo, ovviamente, secondo le leggi vigenti in materia, ma sopratutto secondo gli studi propedeutici, analizzati e votati sia dagli organismi elettivi di Senigallia che di Morro D’Alba (in questo secondo caso addirittura all’unanimità tra maggioranza e opposizione consiliare). Infatti, tra le altre cose, va sottolineato che la comunità di Morro D’Alba, dopo questo passaggio, continuerebbe ad eleggere i propri rappresentanti nell’organismo del Municipio, che sarebbe chiamato ad esprimere pareri obbligatori e vincolanti sulle scelte che incideranno su quel territorio.
Inoltre crediamo che tale atto possa essere il primo di una serie che veda crescere l’aggregazione di area vasta interessando altri Comuni confinanti, al fine di avviare in modo innovativo politiche integrate a livello turistico (mare e colline, agricoltura e pesca, enogastronomia e beni culturali …), nei servizi alla persona e nelle politiche di tutela della salute pubblica e della sanità, nell’erogazione dei servizi quali il trasporto pubblico, la raccolta dei rifiuti … solo per citare alcuni esempi.
Non c’è alcuna perdita di identità dei territori e delle comunità interessate dunque, ma si intraprende la strada per affrontare in modo costruttivo e propositivo il lento e inesorabile declino dei piccoli Comuni, privati progressivamente dei fondi necessari per rispondere alle esigenze di base delle comunità di riferimento. Si tratta in questo modo di creare valore aggiunto, salvaguardando l’autonomia con un progetto di unione istituzionale e pluralismo comunitario.
Schierarsi a favore di questa strategica innovazione significa rifiutare la paura ancorata a visioni anacronistiche del passato ed evitare di parlare alla pancia delle cittadine e dei cittadini, significa ragionare con lungimiranza e in modo razionale preparando il miglior futuro possibile per le comunità interessate, senza indietreggiare né sui diritti di democrazia e rappresentanza conquistati dai nostri padri, né sull’assetto dei servizi erogati e sulla programmazione delle opere pubbliche necessarie per le comunità di riferimento.
Schierarsi contro significherebbe invece decidere di assistere in modo passivo al lento e inesorabile declino di Comuni incapaci di interpretare e rispondere alle esigenze delle comunità.
La Città Futura
www.lacittafutura.info
lacittafuturasenigallia@gmail.com
Il 23 Ottobre votate NO.
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