Quali ricadute sui servizi sanitari e sociali con la fusione Senigallia – Morro d’Alba?
Alcuni dubbi del Comitato per il NO: "Tutto da ricalibrare per i 1900 nuovi utenti: Senigallia è pronta?"
Cosa succederà ai cittadini di Morro D’Alba e di Senigallia se al referendum del 23 ottobre prossimo vincesse il SI? Il comitato del NO alla fusione vuole condividere con la cittadinanza i propri dubbi e le proprie preoccupazioni.
Nonostante le rassicurazioni dei sindaci interessati e della regione (nella figura del consigliere Volpini, presidente della Commissione Regionale Sanità, e del presidente Ceriscioli) ci sono diverse domande a cui non è stata ancora data risposta.
Parlando del tema sanità e salute, bisogna ricordare che il comune di Morro d’Alba ricade attualmente nella competenza di Jesi, comune capofila del Distretto 5 e dell’Ambito Territoriale Sociale (ATS) 9, mentre Senigallia è il comune capofila del territorio del Distretto 4 e fa parte dell’ATS 8. Cosa accadrebbe ai cittadini di Morro con la fusione? … e i servizi di Senigallia? sono pronti a prendersi carico dall’oggi al domani di oltre 1900 utenti in più?
La tanto sbandierata (quanto intempestiva) fusione – che le amministrazioni di Morro d’Alba e Senigallia vogliono propinare ai cittadini dopo averli tenuti bene all’oscuro per mesi di lavoro sottotraccia – inciderà su molti aspetti della nostra vita quotidiana. Tra questi aspetti, non può certo mancare quello della salute in tutte le sue sfaccettature.
La nostra Costituzione tutela la SALUTE come diritto del singolo cittadino e interesse della collettività (art. 32) e prevede forme di tutela, per chi ne ha necessità, sotto forma di ASSISTENZA SOCIALE (art. 38). In base alla riforma del Titolo V della nostra Carta (art. 117 118), la tutela della salute è divenuta materia concorrente tra Stato e Regioni. In parole semplici, lo Stato determina i livelli essenziali di assistenza sanitaria e sociale che devono essere garantiti in tutta la nazione, mentre le Regioni si occupano di applicare queste indicazioni.
Questo ha consentito alla Regione Marche di intraprendere un profondo progetto di rimodellamento del proprio Servizio Sanitario, con la nascita dell’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale) che è stata dapprima ripartita in 13 Zone Territoriali e successivamente in sole 5 Aree Vaste provinciali. Senigallia e Morro D’Alba si trovano sì nella stessa Area Vasta (che coincide con la provincia di Ancona), ma tutta l’organizzazione amministrativa e sociosanitaria si rifà ancora alla “vecchia” strutturazione in Zone Territoriali (vedi figura a lato).
Che ricadute avrebbe per i cittadini la fusione per incorporazione di Morro d’Alba in Senigallia?
ASSISTENZA OSPEDALIERA
Nel caso di problemi di salute acuti, gli abitanti di Morro fanno riferimento all’ospedale di Jesi. In caso di emergenza e urgenza sanitaria, il 118 quando viene chiamato porta le persone al pronto soccorso di Jesi.
CURE PRIMARIE
Il sistema delle cure primarie è gestito dal distretto sociosanitario, che si occupa di tutti i servizi rivolti alla promozione della salute, alla prevenzione delle malattie e delle disabilità, ai servizi sociali e sociosanitari. Elenchiamo solo alcuni dei più rilevanti: medico di famiglia e pediatra di libera scelta (nell’ambito del comune di residenza), accesso a esami e prestazioni specialistiche in ambulatori, poliambulatori e ospedali, servizio di continuità assistenziale (guardia medica) e raccordo con 118 e pronto soccorso, assistenza riabilitativa e protesica, assistenza domiciliare, accesso all’assistenza ospedaliera, residenziale (case di riposo, RSA, ecc) e semiresidenziale (centri diurni, ecc), consultorio, informazione e assistenza amministrativa per l’utilizzo dei vari servizi sanitari e socio-sanitari.
Con la fusione per incorporazione Morro D’Alba cesserebbe di esistere, i morresi potrebbero perdere il medico di famiglia (e tutte le prestazioni da lui erogate) ma anche l’assistenza distrettuale e i servizi alla persona (il comune di Morro è socio nell’ATS 9, attualmente presieduto dal dott. Pesaresi, ex Direttore della ZT 4 di Senigallia nel 2010) con tutto quello che ne consegue.
E per i cittadini di Senigallia cosa comporterebbe questa fusione? Tutti i servizi socio sanitari e assistenziali dovrebbero essere ricalibrati e potenziati per far fronte all’arrivo in blocco di oltre 1900 nuovi utenti.
L’unica cosa che viene detta dai sindaci e dalla regione è “state tranquilli, è tutto a posto, ci pensiamo noi”. Ma questa, per noi, è solo una ulteriore ragione di preoccupazione.
Leonardo Badioli (referente)
Alessandro Curtatoni
Catia Fronzi
Elisabetta Palma
Riccardo Pizzi
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