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Da progetto ad associazione: prendono vita gli Stracomunitari

L'integrazione passa solo attraverso il dialogo, la conoscenza e l'assistenza a tutti i cittadini

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da sx Maria Loreta Pagnani, Mohamed Malih e Margherita Angeletti presentano l'associazione Stracomunitari

Favorire la mediazione e l’integrazione fra culture diverse, dare assistenza a tutte le persone sia italiane sia straniere che versano in una particolare situazione di disagio economico e sociale. Sono due tra i principali obiettivi che si è data la neonata associazione Stracomunitari, i cui componenti da tempo si sono resi protagonisti di iniziative di stampo interculturale.

A presentarla è il presidente stesso dell’associazione – nonché presidente della Consulta degli immigrati – Mohamed Malih: “Con l’accentuarsi dei fenomeni migratori e degli sbarchi, abbiamo deciso di dare al gruppo una forma ufficiale. Così è nata l’associazione Stracomunitari, un organismo che si occupa dell’accompagnamento e dell’inserimento sociale delle persone in difficoltà socio economica o in situazioni di particolare disagio (contrasto alle nuove povertà e aiuto ai rifugiati e richiedenti asilo). da sx Maria Loreta Pagnani, Mohamed Malih presentano l'associazione Stracomunitari. FOTO di Delia BieleMa a queste persone, che sono sia italiani sia stranieri – specifica Malih – diamo anche ascolto, sostegno e assistenza morale, offriamo una mediazione linguistica e culturale. Forniamo anche dei generi alimentari, azione questa che coinvolge una trentina di famiglie“.

Ma le attività non si fermano qui perché, come illustra Margherita Angeletti, medico, consigliere comunale e componente della IV Commissione (Servizi alla Persona, Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili): La Festa dei popoli a Senigallia, edizione 2016. FOTO di Delia Bieleoltre alla formazione continua su temi di così stretta attualità e in rapida evoluzione, i profughi che sbarcano sulle coste italiane vanno anche tutelati a livello giuridico, vanno orientati e informati, assistiti medicalmente e infine integrati anche grazie a iniziative ludiche e culturali, come la festa dei popoli dello scorso 10 settembre o il calendario dei popoli che verrà replicato anche per il 2017.

Per fare ciò, non bastano interpreti che parlino le lingue dei paesi da cui provengono la maggior parte dei profughi o dei migranti, ma servono mediatori culturali, che conoscano la storia, la cultura dei paesi di origine per far sì che questa forma di volontariato “umano” abbia quella concretezza che serve.

La Festa dei popoli a Senigallia, edizione 2016. FOTO di Delia BieleL’associazione – che ha inoltrato domanda per il riconoscimento di onlus – vive di volontariato e si prefigge di essere la porta sul mondo reale per entrare a contatto con quelle realtà in difficoltà di cui si parla a Senigallia negli enti dedicati: il consiglio comunale (in cui siedono anche due consiglieri stranieri aggiunti) e la Consulta degli immigrati, extracomunitari e apolidi.

Cinque i soci fondatori dell’ass. Stracomunitari (che si è dotato di un logo grazie allo studio senigalliese elpdesign.it):
il presidente Mohamed Malih, Margherita Angeletti, Mukarram Hussain, Enea Discepoli ed Elisa Pergolesi.

Per contatti, informazioni e (soprattutto) adesioni:
Stracomunitari (blog)
Tel: 340.5756983
Mail: malih@libero.it
Sede: via F.lli Bandiera 76, Senigallia.

Foto per gentile concessione di Delia Biele

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