Senigallia, sanità: oltre 1300 segnalazioni al Tribunale del Malato
Mancano posti letto, macchinari e personale. Solazzi: "Non voglio fare allarmismo, ma le problematiche sono tante"
Oltre 1300 segnalazioni, richieste, reclami pervenuti nel 2015 al Tribunale del Malato che torna a denunciare gravi criticità per la struttura ospedaliera di Senigallia. “Sono innumerevoli le problematiche – afferma Umberto Solazzi, responsabile TdM – tra il personale che manca o che non viene sostituito, i macchinari che diventano obsoleti e le tante promesse fatte per migliorare la situazione mai mantenute. Solo nel 2014 erano circa 700 le richieste di cittadini e utenti, segno che le cose non stanno migliorando come ci vogliono far credere“.
Mancano posti letto nel reparto di medicina dove il medico diventato ora primario non è stato sostituito; dottori che mancano anche nei reparti di cardiologia (dove non si possono prendere nemmeno le prenotazioni degli esami) e radiologia. Per quest’ultimo poi – fa capire Solazzi – si potrebbe aprire un discorso molto lungo: manca la risonanza magnetica, la diagnostica toracica è ferma da mesi, la tac funziona a singhiozzo (e una nuova tornerebbe utile anche al pronto soccorso) e dei due ecografi promessi (e assegnati) si sono perse le tracce.
E poi una serie di banalità che diventano però gravi disagi: come l’ascensore fermo da quattro anni a odontostomatologia; o al poliambulatorio dove due sono fermi e quello più vecchio ogni tanto si blocca. Per non parlare poi delle poche sedie a rotelle: più di quattro mesi per averne una in fisiatria. Quando l’utente è un paziente anziano o una donna incinta, il disagio è notevole.
“L’ospedale funziona solo perché ci sono tanti operatori che danno il massimo e lavorano anche fuori orario o rinunciano a ferie e turni di riposo che spetterebbero di diritto – continua Solazzi – ma non si può andare avanti così. Chiedo di essere smentito su tutte le problematiche che ho segnalato, comprese quelle relative al pronto soccorso, dove non c’è privacy per chi vi si reca e nemmeno sicurezza per chi vi lavora“.
Situazione che potrebbero essere migliorate solo in caso di investimenti ma soprattutto con un minimo di interessamento da parte di chi dovrebbe governare l’azienda ospedaliera e delle istituzioni che dovrebbero controllare il suo funzionamento. Così, giusto per evitare che una prestazione con il sistema sanitario pubblico debba essere prenotata un anno prima, mentre a pagamento si possa trovare dopo appena pochi giorni. Persino nella stessa struttura.
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