Senigallia: Masssimo Costantini di nuovo in India, “per me è una nuova sfida”
Il tecnico di tennistavolo alla guida della nazionale dopo sei anni: "voglio completare il lavoro iniziato allora"-INTERVISTA
Dopo quasi sei anni di soddisfazioni, Massimo Costantini lascia gli Stati Uniti, ma nemmeno stavolta rientra in Italia.
L’ex campione senigalliese è infatti dal mese di settembre il nuovo allenatore della nazionale indiana.
Per Costantini, 58 anni, si tratta di un ritorno nel paese asiatico, dove era già stato per allenare la nazionale tra il 2009 e il 2010, raggiungendo traguardi prestigiosi: in particolare, aveva conquistato cinque medaglie ai Giochi del Commonwealth di Nuova Delhi del 2010, con un oro nel doppio maschile. Traguardi successivamente non più raggiunti dall’India, la cui federazione ha parlato senza mezzi termini di fallimento nel fare un bilancio delle recenti Olimpiadi di Rio.
“Con Costantini – ha spiegato Dhanraj Choudhary, segretario federale – punteremo ad avere buoni risultati nei Giochi Asiatici e del Commonwealth del 2018 e a creare una promettente base di giovani per il futuro”: insomma il tecnico senigalliese, che in Italia sembrano aver dimenticato nonostante una positiva esperienza alla guida della nazionale azzurra nel periodo 2002-2005, dall’altra parte del mondo è ritenuto l’uomo giusto per rilanciare un movimento in crisi.
Lui però non se la prende, anzi: “arriverò in India a metà mese, per ora nella mia Senigallia”, sottolinea.
L’Italia non manca?
“Certo che sì, qui c’è anche la mia famiglia, ma non si sono ancora verificate le condizioni per tornare. A ottobre ci saranno le elezioni federali, magari il 2017 potrebbe essere l’anno giusto”.
Perché di nuovo l’India?
“Mi stimola molto l’idea di completare il lavoro iniziato sei anni fa. E poi la Federazione mi ha cercato con grande convinzione”.
Di certo, l’esperienza alla guida degli Usa nelle ultime Olimpiadi di Rio ha accresciuto la quotazione di Costantini, ormai apprezzato a livello internazionale.
Che ricordo ha di Rio 2016?
“Bellissimo. Per me era la terza partecipazione olimpica (una da giocatore e due da tecnico) ed un’Olimpiade è sempre speciale (nella foto il selfie col leggendario Michael Phelps). Ora però si riparte, verso una nuova sfida“.
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