“Fusione tra Senigallia e Morro d’Alba può dare risposte concrete ai cittadini”
Il Pd senigalliese: "ineludibile il processo che porta a nuove forme di aggregazione amministrativa"
In merito alla questione del progetto di fusione tra Senigallia e Morro d’Alba, vorremmo partire da una semplice considerazione: il processo di nuove forme di aggregazione amministrativa è un processo ineludibile.
Alla luce di questo, siamo profondamente convinti che progettare il cambiamento senza aspettare che alla fine decidano altri per le nostre comunità, sia non solo lungimirante ma anche segno di buona politica e di una amministrazione che ha prospettiva e visione del futuro.
Lo studio di fattibilità della fusione per incorporazione tra il Comune di Morro d’Alba e il Comune di Senigallia, è un grande e complesso progetto su cui le due amministrazioni stanno coraggiosamente ragionando con senso di responsabilità, trasparenza e con l’unico obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini e valorizzare il territorio.
Le difficoltà delle amministrazioni pubbliche per le minore risorse a disposizione impone un generale ripensamento ed uno sforzo collettivo per superare le resistenze, seppur comprensibili, di chi teme di perdere storia e identità. Proprio per questo riteniamo che il percorso intrapreso dai comuni di Senigallia e Morro d’Alba ed il progetto in fase di studio, sia quello che meglio salvaguardia e valorizza le rispettive storie e territori.
Un progetto in grado di dare risposte concrete ai cittadini, un nuovo comune che avrà una nuova municipalità, quella di Morro d’Alba, e non una nuova frazione come previsto per altre modalità di aggregazione.
Un nuovo comune che potrà contare su un incremento importante dei trasferimenti statali e che dunque potrà ricominciare a progettare, investire in opere pubbliche, potrà riprendere ad assumere nuovo personale e garantire servizi efficienti ai cittadini, senza perdere identità e storia delle rispettive comunità.
Discutere, ragionare e progettare il futuro delle proprie comunità è il compito a cui sono chiamati oggi più che mai i nostri amministratori. Il percorso è quello democratico e trasparente del passaggio nei rispettivi consigli comunali dove lo studio di fattibilità è stato discusso e approvato.
L’ultima parola spetterà come sempre ai cittadini.
–Foto tratta da wikipedia
Si scrive che il processo (di fusione) è “ineludibile”. Non si sa in base a quale normativa vigente si faccia riferimento nel sostenere questo. Dopo la Legge 142/90 si sino succedute una serie di normative che, più che alla fusione dei Comuni, tende a priviligiare la loro Unione. La Legge n.265/99 (la Vigneri-Napolitano) parla di “Unione non più preordinata alla Fusione”. Stessa cosa il Testo Unico degli Enti Locali che più che puntare ad improbabili fusioni che si scontrano spesso con la geografia dei luoghi e con le caratteristiche sociali e storiche, all’art.32 viene a priviligiare forme di cooperazione “miranti a rafforzare i legami orizzontali fra i Comuni”, che possono quindi convivere e cooperare senza essere costretti a fondersi.
Si scrive che la strada della fusione è dettata dal fatto che la distribuzione delle risorse statali agli Enti Locali sia sempre più scarse . Già, ma allora perché nel Regolamento dei Criteri di Riparto dei Fondi Erariali si parla per le Fusioni dei Comuni del 15% e per le Unioni del 60% del totale delle risorse destinate annualmente agli Enti Locali.? Che cos’è che oggi fa cambiare le carte in tavola e che costringe a nuovi giochi?
E poi questa Municipalità di Morro d’Alba in che cosa consiste? Se consiste nella riproposizione dei Municipi delle grandi Città, ovvero una suddivisione amministrativa con tanto di Giunta al Decentramento e funzioni autonome (edilizia,finanziaria,contabile?), allora non si avranno tanti risparmi. Se la Municipalità sarà solo la conservazione del vecchio gonfalone comunale da tenere nella teca e tirare fuori per la processione del Santo Patrono , allora sarà solo un simulacro che non serve a nulla.
Insomma , se è vero che questo progetto di fusione “è in grado di dare risposte concrete ai cittadini” , allora deve essere in grado di dare risposte ai dubbi e le perplessità dei cittadini. Ma prima del Referendum.
Dal momento che , da come si vocifera, il referendum è dietro l’angolo allora le risposte concrete, e non le ciance sfilacciate, debbono pervenire prima che i cittadini abbiano svoltato l’angolo ………e trovato il vuoto. stefano bernardini
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