Concorso ostetricia, quattro assoluzioni dopo le denunce del 2013 a Senigallia
Al tribunale di Ancona i giudici hanno assolto quattro donne della commissione esaminatrice: non vi furono favoritismi
Assolte le quattro infermiere accusate di aver truccato l’esito del concorso per ostetricia del 2011 presso l’ospedale di Senigallia. L’ipotesi era quella dell’abuso d’ufficio: le quattro indagate erano la presidente, due membri e la segretaria della commissione esaminatrice ed erano finite al centro dell’indagine dei Carabinieri del NAS di Ancona e denunciate nel 2013 per presunte irregolarità nella valutazione delle prove d’esame.
Le indagini furono coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo marchigiano: presso lo stesso tribunale si è svolta mercoledì 20 luglio l’udienza al termine della quale le quattro sono state assolte perché il fatto non sussiste. I giudici hanno infatti ritenuto che non vi fu alcuna irregolarità.
L’esposto era partito a seguito della segnalazione di una delle candidate respinte che segnalò sia la modalità di svolgimento delle prove, sia la tempistica: vennero svolte nello stesso giorno, con domande confuse per quanto riguarda il test scritto e a porte chiuse per la selezione orale. Modalità che secondo l’accusa erano volte a favorire alcune candidate che per lo stesso ospedale avevano già prestato collaborazioni lavorative nel reparto di ostetricia e che, in questo modo, sarebbero state “stabilizzate”.
La difesa (legali Franco Argentati e Valeria Mancinelli) ha sostenuto però che in realtà non si svolse a porte chiuse e che la modalità utilizzata per il concorso era ben nota a tutti gli operatori del settore. Solo una delle quattro infermiere che si presupponeva fossero state favorite vinse poi il concorso.
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