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Aperto processo contro 31enne di Senigallia per riduzione in schiavitù e violenza sessuale

Ad Ancona la prima udienza davanti ad avvocati e famiglia Bertolini. Memoriale della moglie, ben 50 testimoni per l'accusa

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Famiglia Bertolini e Roberto Paradisi a Chi l'ha visto

Dopo la lunga esposizione mediatica, che la trasmissione Chi l’ha visto? ha dato a livello nazionale al caso, si è aperto nella mattinata del 18 luglio il processo nei confronti del 31enne di Senigallia su cui pendono accuse pesantissime come la violenza sessuale, la riduzione in schiavitù, e l’istigazione al suicidio.

Di fronte ai giudici anconetani, a difesa dell’imputato, gli avvocati Cornacchia e Gianni; dall’altra parte la famiglia Bertolini, assistita dall’avvocato Paradisi, la quale si è fatta promotrice di questa azione legale, visto che la loro figlia, Jessica, sarebbe una delle vittime delle presunte azioni del giovane, con il quale è ora sposata. L’avvocato Liso invece è difensore di un’altra ragazza, dalla cui testimonianza-chiave partono le accuse contro il 31enne, di cui sarebbe stata vittima anni fa.

Proprio Jessica Bertolini, che mantiene la sua posizione di assoluta difesa di suo marito, ha presentato tramite gli avvocati difensori un lungo memoriale, in cui sarebbero contenute le ragioni dell’innocenza del 31enne.

L’accusa porterà invece in aula una lunga lista di oltre 50 testimoni, che saranno in grado, a detta dei legali, di dimostrare che nel corso degli anni il senigalliese avrebbe perpetrato le sue azioni violente e plagianti su più di una ragazza con le quali ha avuto relazioni sentimentali.

Si preannuncia fin d’ora una lunga e complessa battaglia processuale, ma dopo tanto discutere anche dagli studi televisivi della trasmissione di Raitre, se è giunti finalmente dove le parti in causa hanno auspicato di arrivare: davanti a una corte che stabilirà la verità processuale e giudirica su questa storia.

Allegati

Aggiornamento rispetto al contenuto: con sentenza della Corte di Assise di Ancona del giorno 20/12/2018, il sig. Alessandro Predieri è stato assolto o comunque prosciolto da ogni accusa, eccezion fatta per un capo di imputazione relativo alla violenza sessuale, per il quale è stato condannato con medesima sentenza ad anni 8 e mesi 6 e ad il risarcimento in favore della parte civile costituita. La difesa dell’imputato, respingendo ogni accusa, ha impugnato la sentenza.

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