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Premio Campiello, il vincitore 2016 sarà venerdì 15 a Senigallia

All'area archeologica La Fenice la presentazione del libro di Gesuino Nemus che si è aggiudicato la sezione Opera Prima

L'area archeologica La Fenice

Prosegue la felice collaborazione tra l’Amministrazione comunale e il Premio Campiello, che ha portato Senigallia nel ristretto novero delle città in cui l’organizzazione del premio stesso sceglie di presentare annualmente i romanzi dei vincitori della sezione Opera Prima.

Dopo Enrico Ianniello, ospitato lo scorso anno alla Rotonda a Mare con il suo libro “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin“, quest’anno sarà la volta di Némus Gesuino, vincitore dell’edizione 2016 con “La teologia del cinghiale“, romanzo in cui gli odori, i sapori, le voci, le superstizioni e la magia della terra sarda, si uniscono per comporre il quadro di un’Italia che arriva fino ai giorni nostri.

L’appuntamento è per venerdì 15 luglio, alle ore 18,30, nella suggestiva cornice dell’Area Archelogica “La Fenice” (ingresso gratuito).

La copertina del libro La teologia del cinghialeIl libro, pubblicato dalla casa editrice Elliot, prende le mosse dal luglio del 1969, quando nei giorni dello sbarco sulla luna, a Telèvras, un piccolo paese dell’entroterra sardo, due ragazzini vengono coinvolti in una serie di eventi misteriosi. Matteo Trudìnu, talentuoso figlio di un sequestratore latitante, e Gesuino Némus, da tutti considerato un minorato mentale, sono amici per la pelle. Di loro si occupa come fossero suoi figli don Cossu, il prete gesuita del paese. Un giorno il padre di Matteo viene trovato morto a pochi chilometri dal paese. A indagare si trova il maresciallo dei carabinieri di stanza a Telèvras, un piemontese che fatica a comprendere le logiche dell’omertà che lo circonda, aiutato dall’appuntato Piras e da don Cossu. Ma il mistero si infittisce ancor di più quando, a pochi giorni di distanza, viene ritrovato il corpo di un secondo uomo. Una storia di misteri e rivelazioni, in cui si mescolano gli odori, i sapori, le voci, le superstizioni e la magia della terra sarda, a comporre il quadro di un’Italia che arriva fino ai giorni nostri.

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