“Lo storico impianto sportivo del Ponte Rosso di Senigallia è ormai un dormitorio”
Il consigliere Paradisi: "degrado vergognoso in pieno lungomare: dentro ancora il fango dell'alluvione e abusivi" - FOTO
Il centro sportivo Ponte Rosso trasformato in dormitorio. Il cancello laterale è aperto. E’ da tempo che volevo ispezionare lo storico luogo di ritrovo senigalliese. Entro e scatto fotografie.
Eccolo qui il risultato dell’ultima fallimentare gestione dello storico centro sportivo del Ponte Rosso. Rinomato circolo tennis prima (sede di tornei internazionali), centro sportivo multidisciplinare poi, oggi il Ponte Rosso è un dormitorio per extra-comunitari. Che hanno sfondato vetrate, porte e finestre, sistemato materassi e giacigli realizzando così una sorta di “ostello” nel pieno centro del lungomare.
E’ questo il risultato della gestione “Uisp”, mai troppo contestata (ad iniziare dal sottoscritto). Il sodalizio caro alla sinistra governativa (che continua a gestire l’ostello comunale “Le Dune” senza aver mai vinto un bando) aveva iniziato con il non rispettare gli orari da convenzione, ha finito per abbandonare il centro lasciandolo in uno stato di degrado vergognoso. E’ questo il biglietto da visita di Senigallia turistica?
Solo sabato mattina (9 luglio) avevo detto in consiglio comunale al simpatico conduttore di Caterpillar Solibello (che aveva visitato Senigallia con il sindaco dopo poche settimane dall’alluvione) che sarebbe dovuto venire con me a visionare i luoghi alluvionati dove l’Amministrazione non è mai arrivata.
Eccone uno: all’interno di ogni locale ci sono ancora i detriti (fango essiccato in gran quantità) che nessuno ha mai portato via. E sono passati oltre due anni. E se i locali che una volta ospitavano bar e ristorante, spogliatoi, magazzino sono diventati un rifugio abusivo nel silenzio dell’Amministrazione comunale, l’area circostante è ancora più degradata: sporcizia, reti sfondate, immondizia ovunque, degrado.
Senigallia, lungomare centrale, piena estate. Il sindaco Mangialardi mi bacchettò in campagna elettorale quando proposi di realizzare nella parte posteriore della struttura una moderna area camper a pagamento per finanziare l’intervento di recupero del centro e rilanciare il turismo plein air. Ora comprendo il perché: nei suoi progetti c’era evidentemente un “solidale” ostello del rifugiato.
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