Proselitismo jihadista via internet, condannato il 32enne di Senigallia
Dal tribunale di Cagliari la sentenza per l'uomo, arrestato a Pesaro nel 2012, a oltre due anni di carcere
Per il senigalliese coinvolto nell’inchiesta antiterrorismo della Dda di Cagliari dell’aprile 2012 è arrivata la condanna a due anni e mezzo di carcere. E’ quanto il Gup del tribunale del capoluogo sardo ha stabilito per il 32enne arrestato a Montelabbate di Pesaro con l’accusa di proselitismo jihadista via internet e di aver diffuso materiale con finalità terroristiche internazionali.
La sentenza ha accolto parzialmente la richiesta del Pm che chiedeva una condanna a sei anni e mezzo. L’uomo – arrestato a Montelabbate nell’aprile 2012 poiché era imminente una sua partenza per il medioriente – dopo la sua conversione all’Islam, aveva cambiato nome facendosi appellare Abdul Wahid As Siquili. Era fidanzato con una donna di nazionalità marocchina.
Attraverso alcuni siti e forum su internet, aveva diffuso alcuni materiali su come costruire una bomba artigianale e su come eludere i controlli di sicurezza.
Nell’inchiesta denominata “Niriya” (uno dei suoi soprannomi preferiti) erano finite altre nove persone tra Milano, Brescia, Salerno e Cagliari, di cui solo due straniere, anch’esse accusate di diffusione sul web di materiali con finalità terroristiche.
La difesa ha già annunciato di voler ricorrere in appello.
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