Tutto secondo le premesse. La grande serata della prima ripresa moderna della “Fiera di Sinigaglia”, opera su libretto di Carlo Goldoni per la musica di Domenico Fischietti, ha emozionato e divertito il folto pubblico intervenuto sabato 4 giugno al teatro La Fenice.

Diversi gli elementi che hanno favorito il successo dello spettacolo, stuzzicando la curiosità e l’orgoglio di tanti senigalliesi. In primo luogo, il fatto che l’opera venisse messa in scena per la prima volta nella città che ispirò Goldoni, dopo aver girato nel Settecento le maggiori capitali europee.

Poi, la voglia di riscoprire il fascino esercitato da Senigallia e dal clima cosmopolita della sua fiera sugli intellettuali e sugli artisti dell’epoca. Ma ha contribuire all’ottimo risultato è stata anche e soprattutto la qualità della proposta, garantita dal prezioso lavoro svolto dal professor Franco Piperno e dai suoi studenti del corso di Musicologia dell’Università La Sapienza, protagonisti del recupero filologico della partitura musicale che si riteneva smarrita, dall’esibizione Orchestra MuSa Classica, e dall’adattamento teatrale curato da Maria Luisa Bigai.

“Aver riportato a casa questa eccezionale testimonianza storica e culturale sull’importanza che Senigallia e la sua fiera franca hanno avuto per secoli nell’ambito degli scambi commerciali tra i popoli dell’Adriatico e del Mediterraneo – afferma il sindaco Maurizio Mangialardi – credo sia stato un bel dono alla città e il miglior modo di inaugurare il ricco cartellone di eventi estivi. Un grandissimo ringraziamento al professor Piperno, ai bravissimi studenti e docenti del progetto MuSa, e a quanti, a distanza di oltre due secoli e mezzo dalla prima rappresentazione al Teatro delle Dame di Roma, hanno fatto rivivere le parole e le note di questo capolavoro ritrovato”.