Dalle ore 21 di martedì 24 maggio alle 18 di mercoledì 25 sciopereranno i ferrovieri. Finalmente tutte le sigle sindacali di base hanno trovato la via dell’unità di fronte all’attacco che il governo, attraverso la longa manus dei nuovi vertici aziendali, ha lanciato ai diritti dei lavoratori e al ruolo pubblico delle ferrovie dello Stato.

A sostenerlo è il Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Ancona, che, attraverso il gruppo senigalliese, è intervenuto sulla questione con una nota stampa in cui si elencano una serie di situazioni negative per i lavoratori. E non solo. Dai turni di lavoro più onerosi alle mansioni promiscue, dai codici di disciplina definiti “militarizzati” alla riduzione degli equipaggi treno, per giungere fino alle stazioni ferroviarie chiuse.

“Tutto questo – si legge – mentre è già peggiorato il servizio soprattutto per i pendolari e per il trasporto popolare a vantaggio delle fasce ‘business class’ delle frecce rosse. Senza dire di quello che avviene per il trasporto merci che ha abbandonato il traffico diffuso, quello che serviva al tessuto artigianale e di distretto, tipico nella nostra regione, per concentrare le risorse ai grandi clienti“.

Il Partito della Rifondazione Comunista si è schierato con i lavoratori sostenendo “con favore questo momento di lotta: un primo significativo passo per la riconquista di un bene comune quale è il trasporto pubblico“. E per dare più forza all’azione sindacale, RC invita anche i pendolari a unirsi e immagina “reti di comitati che, nei territori, impongano una discussione per ottenere nuovi orari e tariffe popolari”.

Già nei mesi scorsi in diverse località della regione Marche sono partite petizioni e proteste: questo sciopero dei ferrovieri può dare corpo a queste ragioni che interessano tutti.