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“La Fiera di Sinigaglia” sarà presentato il 20 maggio all’Auditorium San Rocco

Intanto continua la prevendita dei biglietti del capolavoro ritrovato di Carlo Goldoni e Domenico Fischietti

"La Fiera di Sinigaglia": presentazione

Cresce l’attesa per la prima ripresa moderna de “La Fiera di Sinigaglia”, opera su libretto di Carlo Goldoni con la musica del napoletano Domenico Fischietti, proposta dall’Orchestra MuSa Classica diretta dal maestro Francesco Vizioli, in programma al teatro La Fenice di Senigallia il prossimo 4 giugno.

Si tratta di un vero e proprio evento che il Comune di Senigallia propone in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, e che segna il ritorno in teatro dell’opera dopo oltre due secoli e mezzo dalla sua ultima messa in scena.

Proprio per sottolineare la straordinarietà e la portata storica di questa iniziativa culturale, l’Amministrazione comunale ha organizzato per venerdì 20 maggio, alle ore 18 all’Auditorium San Rocco, una conferenza dal titolo “Goldoni, l’opera buffa e La Fiera di Sinigaglia”, alla quale parteciperanno il professore Franco Piperno, docente di musicologia all’Università la Sapienza di Roma, lo stesso maestro Vizioli, e la regista Maria Luisa Bigai, che ha curato l’adattamento teatrale dell’opera.

In attesa della rappresentazione – afferma il sindaco Maurizio Mangialardi – abbiamo voluto costruire questa anteprima per dare a tutti la possibilità di scoprire i segreti di un’opera che, oltre a recuperare un pezzo importante della nostra storia e riportare alla luce i legami e le relazioni della città con i popoli dell’altra sponda dell’Adriatico, conferma la grande attrazione che Senigallia ha esercitato per secoli nei confronti di artisti e intellettuali di ogni epoca”.

Intanto continua la prevendita dei biglietti al botteghino del teatro La Fenice e in tutti i punti vendita Vivaticket e online. Fino al 4 giugno la biglietteria del teatro sarà aperta tutti i sabati dalle ore 17 alle ore 20. Per info e prenotazioni è possibile rivolgersi ainfo@fenicesenigallia.it, oppure chiamare il numero 3351776042 (servizio di prenotazione telefonica attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13) o il numero 0717930842.

Rappresentata per la prima volta a Roma, al Teatro delle Dame, in occasione del Carnevale del 1760, “La Fiera di Sinigaglia” è un fortunato lavoro di collaborazione fra uno dei più prolifici musicisti autori di opere buffe della cosiddetta ‘scuola napoletana’ e il più importante autore di drammi giocosi per musica del Settecento. Se il testo verbale era noto, la partitura di Fischietti era stata ritenuta perduta per molto tempo, fino al recente ritrovamento di una copia manoscritta alla Biblioteca Comunale di Savigliano (Cuneo) e di un’ulteriore più tardiva copia a Madrid. L’argomento inserisce le consuete trame amorose tipiche del genere nel contesto commerciale e ambientale della fiera franca di Senigallia, momento di scambi e incontri fra i più importanti del Settecento italiano. Grazie a un lavoro filologico effettuato da alcuni studenti del Corso di laurea in Musicologia di Sapienza Università di Roma, sotto la guida del professor Piperno, lo spartito è stato trascritto e predisposto per l’esecuzione, con adattamento teatrale a cura di Maria Luisa Bigai.

La fiera – spiega Bigaiil mercato, come qualsiasi altro spazio o evento deputato all’attività mercantile, sono per loro natura luoghi d’incontro per persone di ceto, lignaggio e nazionalità diverse. Sono luoghi di confronto, ma anche di critica e conflitto tra idee e posizioni spesso opposte, dei veri e propri teatri “naturali” della società umana. Non stupisce quindi che all’interno del teatro goldoniano, ma anche già nella commedia dell’arte, la fiera diventi un’ambientazione privilegiata per l’azione drammatica e i suoi attori, mercanti, sensali e locandieri, ne sono i protagonisti principali. La fiera franca di Senigallia era, ancora all’età di Goldoni, uno degli eventi mercanteschi più importanti della Penisola, se non d’Europa. Delegazioni di commercianti arrivavano da ogni parte del mediterraneo e numerosi consolati esteri avevano sede in città a tutela dei propri mercanti. Ancora oggi ne rimane memoria nei toponimi stranieri che danno nome ad alcune vie nei pressi del porto della città. Goldoni conosceva la fiera senigalliese senz’altro di fama e forse anche direttamente, avendo più volte soggiornato nella non distante Rimini in gioventù e nei primi anni ’40 del Settecento”.

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