“Flop Act”: senza sgravi calano le assunzioni, anche nel senigalliese
"Da febbraio 2015 ad ora - 33%: nel 2015 a trainare i rapporti di lavoro “stabili” sono stati i generosi sgravi contributivi concessi"
Anche a Senigallia, come nel resto di Italia, i dati sull’occupazione confermano l’effetto distorto delle politiche del lavoro del governo Renzi: terminati gli sgravi contributivi introdotti con le ultime leggi di stabilità, le assunzioni sono tornate a calare e, nel complesso, i dati sono addirittura peggiori rispetto a prima degli interventi. E’ quanto emerge dalla ricerca condotta da Massimiliano Giacchella, presidente del direttivo de La Città Futura.
Il documento, disponibile sul sito dell’associazione, analizza l’andamento del mercato del lavoro, sia in Italia che nel senigalliese, e l’impatto che hanno avuto su di esso le misure introdotte dal governo Renzi (Jobs Act e sgravi contributivi previsti con le Leggi di Stabilità 2015 e 2016). Vengono calcolati i nuovi rapporti di lavoro instaurati nonché le trasformazioni di rapporti di lavoro preesistenti in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, prendendo in considerazione i primi mesi del 2016.
Complessivamente a febbraio 2016 le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati sono risultate 341,000, con un calo di 48.000 unità (-12%) sul febbraio 2015; a gennaio il calo era stato del 17%. La contrazione ha riguardato essenzialmente i contratti a tempo indeterminato per i quali vi è stato un autentico crollo: – 46.000, pari ad un – 33% su febbraio 2015.
“Questi dati“, afferma Massimiliano Giacchella, “costituiscono la prova che nel 2015 a trainare i rapporti di lavoro “stabili” sono stati i generosi sgravi contributivi concessi dal Governo e non il Jobs Act. Nei primi mesi del 2016, cioè da quando la decontribuzione non è più totale ma limitata al solo 40% e per soli due anni anziché tre, c’è stato un calo molto consistente delle assunzioni ed anche delle trasformazioni di rapporti a termine in rapporti a tempo indeterminato.
Il calo è talmente significativo che il numero totale delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nei primi due mesi del 2016 non solo è significativamente più basso rispetto al primo bimestre 2015 ma lo è anche rispetto al primo bimestre 2014 quando non vi era nessuno sgravio e soprattutto quando il Jobs Act non era in vigore“.
La stessa tendenza si è registrata anche nel nostro ambito territoriale, dove il risultato ha confermato l’andamento a livello nazionale con una perdita in termini percentuali molto più marcata.
Nel primo trimestre 2016, nell’ambito territoriale del Ciof di Senigallia, si sono registrati 218 avviamenti a tempo indeterminato a fronte dei 485 del primo trimestre 2015. Ben 267 avviamenti in meno con una variazione percentuale pari a – 55,1%.
Un calo degli avviamenti si registra anche rispetto al primo trimestre del 2014, quando si registrarono 372 avviamenti a tempo indeterminato e quindi ben 154 avviamenti in più rispetto al primo trimestre 2016.
In conclusione, riteniamo che questi interventi, che secondo il Governo servirebbero a favorire la crescita occupazionale, ed in particolare delle forme di lavoro stabile, in realtà non costituiscono una reale cura ma semmai una terapia sintomatica dopo la quale il paziente sta peggio di prima. Mentre la forma di impiego in assoluto più in salute è anche quella più precaria e pericolosa di tutte, il voucher.
Per ulteriori approfondimenti:
– “Flop Act”, a cura di Massimiliano Giacchella: //goo.gl/pqRQlc
– “Il Buon Lavoro”, la registrazione audio-video dell’incontro organizzato da La Città Futura sull’impatto dei buoni lavoro (voucher) nel sistema economico senigalliese: //goo.gl/jijbc8
La Città Futura
www.lacittafutura.info
lacittafuturasenigallia@gmail.com
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