Il lungomare di Senigallia? Assomiglia sempre più a un’area attrezzata
La critica di Italia Nostra: di variante in variante la spiaggia sarà un deposito per tutto l'anno. "Non un bel biglietto da visita"
La riqualificazione del centro storico è stata spesso al centro della programmazione amministrativa di questi ultimi anni. Ma lo stesso criterio non sembra esser stato adottato per il lungomare, la cui immagine nei mesi autunnali e invernali non sembra proprio un bel biglietto da visita della città.
E’ quanto sostiene e afferma la sezione cittadina di Italia Nostra che, in una nota stampa descrive la “sgradevole” sensazione che si prova nel vedere “la foresta pietrificata di pali e gazebo, il susseguirsi quasi continuo di recinzioni per i campetti da calcetto e pallavolo, che si stagliano nel vuoto dell’arenile, offrendo un’immagine squallida e desolante della spiaggia.
Emblematica – recita la nota – è l’immagine della Rotonda vista attraverso la selva dei pali e le maglie delle reti di queste gabbie. Se strutture del genere possono essere giustificati in una certa misura per l’estate (ma potrebbero essere studiate anche soluzioni o forme esteticamente più accettabili), non lo sono per il resto dell’anno.
Frequenti sono poi anche gli spazi contrassegnati dall’incuria e dall’abbandono, soprattutto dalla parte della spiaggia, dove le strutture cosiddette inamovibili sono spesso circondate da materiale ammassato disordinatamente. Ma questo non dovrebbe accadere: innanzitutto perché i concessionari dovrebbero sentire l’obbligo di prendersi cura di una proprietà pubblica, cioè di tutti i cittadini, che viene loro affidata non solo per l’utile che ne ricavano. Poi è dovere dell’amministrazione comunale imporre il rispetto delle regole che essa stessa ha emanato per il decoro di questa parte strategica della città.
Invece con giustificazioni più o meno plausibili a poco a poco si è lasciato che a decidere del lungomare siano state più le continue richieste dei concessionari, che la pianificazione e il decoro pubblico; e ora, tanto per non smentirsi, si profila l’ennesima variante, chiudendo così in bruttezza un braccio di ferro che va avanti da decenni. In base a questa nuova variante le attrezzature di spiaggia potranno restare sull’arenile per tutto l’anno, sia le cabine che i gazebo e anche tutte le gabbie, inventando per queste vari pretesti, fra cui quello già sperimentato e veramente originale di una improbabile fruizione da parte delle scuole per le attività sportive invernali.
Inoltre, prosegue il portavoce di Italia Nostra Virginio Villani, “a fronte delle mutate condizioni normative, economiche e climatiche” – come dice la delibera – oltre ad introdurre norme per il mantenimento delle strutture nel periodo invernale, si concede la tamponatura e la copertura delle porzioni di ombreggiamento con materiali trasparenti al fine di prolungare l’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande; il tutto “al fine di favorire la destagionalizzazione, e contestualmente inserire misure volte ad implementare la qualità architettonica e paesaggistica delle attività balneari insediate sull’arenile“, un bel giro di parole, non privo del senso dello “humor”, per dare la possibilità ai bar sull’arenile di ampliare i loro spazi e restare aperti anche d’inverno, possibilità forse estensibile anche alle concessioni balneari, in modo da aggiungere alla loro attività primaria quella secondaria di baristi e ristoratori durante tutto l’anno con buona pace di chi sul lato opposto della strada e in città ha investito da anni, e con oneri ben più rilevanti, nella ristorazione come attività esclusiva. Non sappiamo poi se queste concessioni siano realmente utili e saranno realmente sfruttate; è solo certo che aumentare plastica e pali non migliora l’aspetto del lungomare.
Qualcuno poi si è inventata anche la necessità di strutture ombreggianti per il parcheggio delle bici, come dire che anche le bici hanno bisogno dell’ombrellone; cosa di cui nessuno ha mai sentito il bisogno e che apporterebbero un ulteriore ingombro e un ulteriore ostacolo alla visibilità del mare.
Il minimo che si può dire è che la riqualificazione del lungomare avrebbe bisogno di ben altri interventi strutturali e anche di idee diverse di quelle di accontentare gli operatori del settore che, ripetiamo, non sono i proprietari della spiaggia.
Il mantenimento poi del decoro anche durante la pausa invernale necessiterebbe innanzitutto della pulizia e del manutenzione degli spazi delle concessioni, della liberazione della visuale del mare da gran parte delle strutture mobili, la cura delle fioriere, del verde e degli arredi e certamente anche di una modalità omogenea e decorosa (ma questo ad onor del vero è previsto dalla variante) per difendere le strutture dalle mareggiate e trattenere la sabbia.
E soprattutto avrebbe bisogno di nuove idee rispettose del bene comune che è la spiaggia e di quei cittadini che la frequentano anche d’inverno.
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