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Menù vegan a scuola, il sindaco di Senigallia dice “no” ad alcuni genitori

Mangialardi guarda all'impatto organizzativo: "considerevole aumento dei costi per tutti"

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Sono in continuo aumento i consumatori che preferiscono uno stile alimentare vegano. E di pari passo aumentano le richieste di menù alternativi, sia nei ristoranti e strutture ricettive, sia nelle mense pubbliche. Tale richiesta è stata avanzata anche presso il Comune di Senigallia, dove un gruppo di genitori si è fatto promotore di una dieta alternativa a quanto presente nel sistema di refezione scolastica locale.

La domanda è stata fatta a inizio dell’anno scolastico in corso e la risposta è arrivata solo di recente, praticamente alla sua conclusione. La risposta del Comune senigalliese è contenuta in una lettera che il sindaco ha inviato ai genitori promotori e che pubblichiamo di seguito.

Ho valutato assieme all’intera Giunta la Sua richiesta, da Lei avanzata insieme ad un gruppo di genitori, di poter usufruire per il prossimo anno scolastico di un menù vegano nel sistema di refezione scolastica, dopo aver acquisito nel merito anche un parere del dottor Mandolini, dirigente competente dell’area interessata.
Senza entrare nel merito di questioni sanitarie e alimentari rispetto alle quali la Giunta non può avere da sola le competenze necessarie, si è valutato l’impatto della richiesta dal punto di vista organizzativo, tenendo conto innanzitutto della varietà di stili alimentari che si stanno diffondendo in Italia e che potrebbero essere fonte di successive richieste di introduzione: dai vegetariani ai vegani, dai locavori agli ecotariani, dai macrobiotici ai crudisti, solo per citarne alcuni.

Appare evidente quindi che se un servizio pubblico dovesse assecondare tali richieste, l’organizzazione del sistema di approvvigionamento dei prodotti alimentari e di produzione dei pasti dovrebbero essere totalmente ripensati, con un considerevole aumento dei costi a carico di tutti i cittadini.
Ecco perché non ritengo opportuno apportare modifiche al nostro servizio di refezione scolastica, a meno che non siano presenti specifiche esigenze sanitarie, cosa che ovviamente già facciamo.
Cordiali saluti, Il Sindaco Maurizio Mangialardi

Ma i genitori di alcuni bambini che hanno fatto richiesta di un menù vegano nella refezione scolastica senigalliese sono decisi ad andare avanti. “Tutto questo avviene – spiega Carla Tomasini – violando la Costituzione e contravvenendo alle ‘Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolatica’ proposte dal Ministero della Salute. Tra l’altro le motivazioni addotte sono alquanto confuse: si parla di troppe nuove tendenze alimentari da soddisfare“.

Ma nei comuni limitrofi, grandi o piccoli (Ancona, Jesi, Chiaravalle, Serra de’ Conti, per citarne alcuni) è contemplato il menù vegano ed è uno stile alimentare considerato salutare e vantaggioso rispetto a quello onnivoro dall’ADA (American Dietetic Association; 2015)” continua Tomasini. “Indipendentemente dalle abitudini alimentari o dalle scelte etiche di ciascuno è un abuso negare un diritto laddove la legge lo sancisce. E’ ritenuta una violazione dei propri diritti da parte di queste famiglie che continuano a credere nella scuola pubblica e nel cambiamento di questo paese. Con la speranza che le istituzioni comprendano meglio le ragioni di questi cittadini e che si aprano al dialogo per trovare insieme una soluzione, attendiamo un esito favorevole a questa vicenda“.

Commenti
Ci sono 2 commenti
vecchio freak 2016-04-30 00:59:32
Bene. Direi che il comune potrebbe quantificare il costo aggiuntivo e caricarlo sul buono pasto esclusivamente dei bambini che faranno richiesta di usufruire di detta dieta. Da parte mia non intendo contribuire con un solo euro ad assecondare stili alimentari di chicchessia che comportino un onere aggiuntivo per le casse pubbliche.
gabriele 2016-04-30 10:18:01
Oggi accontenti i vegani. Domani se ne escono fuori con la stessa richiesta i vegetariani, poi i locavori, gli ecotariani, i macrobiotici, i crudisti, ecc.. a parte che dal punto di vista organizzativo non mi sembra facile, ma poi non mi pare giusto che io, genitore di figli che non pratica nessuna di queste diete debba pagare una maggiorazione per le vostre diete. Portatevi i figli a casa a l' ora di pranzo.
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