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Svolte a Senigallia, il 25 aprile, le celebrazioni per la festa della Liberazione

Il sindaco Mangialardi: "Consegniamo ai nostri figli i valori che animarono la Resistenza"

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Le celebrazioni in piazza Roma a Senigallia per la festa della Liberazione

Numerosi sono stati i partecipanti alle celebrazioni per la festa della Liberazione, che si è tenuta in forma ufficiale a Senigallia a partire dalla prima mattina di lunedì 25 aprile. Nonostante il tempo incerto, le autorità civili e militari, le associazioni partigiane e combattentistiche e tanti cittadini si sono recati in piazza Roma e nei vari luoghi della memoria per l’omaggio ai caduti nel 71esimo anniversario della liberazione dalla dittatura nazifascista.

In piazza Roma si è tenuto il discorso poi del sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi che ha salutato i partecipanti alla cerimonia affermando che “è bello vedere questa piazza così composita e plurale, questi giovani e meno giovani insieme per quella che è e resta la nostra più bella festa: la festa della democrazia ritrovata, della nostra Costituzione, la festa della libertà“.

Cittadini “scesi in piazza – continua il primo cittadino – per ribadire una volta di più la loro gratitudine per tutti coloro che hanno combattuto per restituire libertà e dignità al popolo italiano prostrato dalla dittatura e dalla guerra, per dire grazie a quelli che hanno contribuito a quella nobile causa anche senza imbracciare le armi, ma sostenendo in ogni modo i partigiani, i profughi, gli ebrei perseguitati“.

Le celebrazioni a Senigallia per la festa della Liberazione: il sindaco MangialardiSiamo qui per rinnovare un impegno solenne: quel testimone che abbiamo ricevuto dai nostri padri e che ci chiede di tener fede ogni giorno ai valori che animarono la Resistenza intendiamo preservarlo con cura e consegnarlo ai nostri figli e ai figli dei nostri figli. La forza della celebrazione del 25 aprile non risiede infatti soltanto nella potenza morale, civile e politica del passato al quale si richiama ma anche e soprattutto nell’idea di futuro che è ancora capace di sprigionare. Il 25 aprile non è infatti solo una lapide da onorare ma è prima di ogni altra cosa una bussola capace di orientare le nostre esistenze, in grado di indicarci le priorità da seguire, i principi ai quali ancorarci e i pericoli dai quale guardarci“.

Principi come solidarietà, uguaglianza e dignità, ha indicato il sindaco, che si devono trasformare in politiche di coesione sociale, in azioni quotidiane da parte di tutti di accoglienza e tutela dei diritti umani. Soprattutto da parte dei giovani, presenti sul palco in piazza Roma: quei giovani così tanto etichettati, che prenderanno domani le redini del paese. E che – conclude Mangialardi – saranno capaci di “declinare i valori dell’antifascismo e della Resistenza nella misura in cui noi saremo stati in grado di farglieli conoscere e vivere“.

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