Amianto sotto la finestra, “nuovo” caso segnalato a Senigallia
L'ALA interviene in via Perugino "Situazione da terzo mondo"
Circondati da lastre di amianto in degrado. E’ quanto ha registrato e segnalato l’Associazione Lotta all’Amianto (ALA) che è intervenuta nel quartiere Cesanella, a Senigallia, dove gli abitanti di una casa si trovano quasi a contatto con delle lastre di amianto rovinate di un adiacente capannone.
La situazione è stata fotografata in via Perugino: i proprietari hanno già segnalato il fatto all’Asur ma ciò non è bastato perché venissero rimosse o quanto meno messe in sicurezza le lastre che compongono il tetto del capanno, vecchie, in degrado e con fibre di cemento-amianto praticamente libere. E che sono praticamente attaccate alle finestre dell’abitazione (come si può vedere nella foto a fianco presa da Google Street View e scattata nel maggio 2015), costringendo quindi i residenti a tenerle chiuse per non peggiorare la situazione, già altamente pericolosa per la loro salute.
“In tanti anni di battaglie e segnalazioni per la lotta all’amianto in abitazioni private, una situazione del genere non mi era mai capitata – commenta Carlo Montanari, presidente dell’ALA -. Il contesto che si è presentato ai miei occhi è stato a dir poco impressionante. La casa è praticamente invasa da lastre di amianto vetuste e pericolose. Una circostanza da terzo mondo“.
A seguito di una prima segnalazione all’Asur, il proprietario del capanno aveva effettuato una regolare bonifica che però non aveva interessato il prolungamento sulle cui lastre rovinate sono state posizionate alcune coperture con mattoni in maniera “artigianale”, ma è evidente che ciò non possa bastare per garantire la sicurezza contro la dispersione nell’aria delle fibre di amianto.
Della vicenda era stata messa a conoscenza nuovamente l’Asur ma, dopo l’apposita segnalazione al Comune di Senigallia affinché venisse emessa l’ordinanza di rimozione, non si è saputo più nulla.
Alla segnalazione ha fatto infine seguito la lettera con cui l’ALA chiede con urgenza al servizio igiene e salute pubblica dell’Asur (e nel contempo informa il Comune e il nucleo operativo ecologico dei Carabinieri) un sopralluogo per verificare la grave situazione altamente pericolosa per tutti gli abitanti della zona ma soprattutto per una famiglia costretta a vivere a contatto con l’amianto.
Quando il tentativo di tutelare la salute pubblica diventa fanatismo tutta l'attività perde valore! Credo che si stia perdendo il senso della misura.
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