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Appena uscito ma già cult, al Gabbiano di Senigallia “Lo chiamavano Jeeg Robot”

Mercoledì 20 aprile al cinema un film che sta appassionando i cinefili

Lo chiamavano Jeeg Robot

La rassegna dei cinema d’autore del Gabbiano prosegue questa settimana con un appuntamento attesissimo, sempre con biglietti disponibili anche online sul sito www.cinemagabbiano.it (cliccando la sezione “Acquista online”).


Il giovanissimo Gabriele Mainetti (classe 1976) ha infatti appena firmato il primo vero film di supereroi italiano, un esordio letteralmente esaltato dalla critica: Lo chiamavano Jeeg Robot.

Claudio Santamaria interpreta un piccolo ladruncolo di quartiere, impegnato a sopravvivere in una catapecchia lurida e fatiscente tra budini e filmini porno, finché un giorno entrerà in contatto con un bidone di scorie radioattive.

Lo chiamavano Jeeg Robot, lungi dall’essere solamente un film per ragazzi, è un film di straordinario intrattenimento, capace di  condurre gli spettatori in atmosfere lugubri e torbide, mantenendo un forte ancoraggio con la realtà. Il protagonista del film di Mainetti è calato in un mondo umanissimo, la periferia della grande città, con palazzi grigi e abitanti che sembrano tratti direttamente dal noir internazionale.

Se Santamaria è perfetto nel ruolo dello sbandato, nel suo personaggio c’è molto di più dell’aspetto supereroistico: egli rappresenta il simbolo di una generazione cresciuta mentre il mondo attorno andava lentamente in rovina. Accanto a lui è altrettanto sbalorditiva l’interpretazione di Luca Marinelli, che dopo “Non essere cattivo” porta in scena un altro figuro indimenticabile, ispirato ai migliori cattivi del cinema.

Da sottolineare inoltre la prova attoriale di Ilenia Pastorelli nei panni della protagonista femminile, che rappresenta quella tenerezza infantile e nostalgica voluta da Mainetti.

Lo chiamavano Jeeg Robot è uno straordinario concentrato di ironia, capace di giocare con i luoghi comuni tipici della Capitale – sporca, decadente, alienante – per costruire un quadro colmo di ironia e personaggi surreali. A suo modo, dunque, un film rivoluzionario: il giovane regista italiano ha dimostrato una assoluta capacità di cavalcare il film di genere, ma anche il coraggio di osare qualcosa di assolutamente innovativo, realizzando un cult che sfiora a più riprese il trash senza mai rimanervi invischiato. Merito del grande sentimento che pervade l’intera pellicola.

Appuntamento al Gabbiano mercoledì prossimo, 20 aprile, come sempre alle ore 21.15 e con biglietto a 6 euro, acquistabile già da ora anche online.

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