Giornate di primavera del FAI: presentate le iniziative a Senigallia, Ostra e Ostra Vetere
Valorizzare il patrimonio artistico e paesaggistico del territorio per fare cultura. Ecco luoghi ed orari delle visite
Torna l’appuntamento con le giornate di primavera del Fondo Ambiente Italiano. Per il 19 e il 20 marzo il gruppo locale del FAI ha promosso una serie di iniziative e aperture straordinarie per permettere di ri-scoprire il ricchissimo patrimonio di bellezze artistiche, architettoniche, storiche e paesaggistiche del territorio di Senigallia e dei comuni limitrofi.
Due gli appuntamenti a Senigallia.
Il primo è a Palazzo Ferroni Frati, oggi proprietà del Comune. Si tratta di uno degli edifici ottocenteschi del centro storico della città, situato tra via Cavour, via Fratelli Bandiera e via Armellini. Attualmente ospita gli uffici del Giudice di Pace ed è stato per anni sede della sezione distaccata di Senigallia del tribunale civile e penale di Ancona. Palazzo Ferroni Frati è adorno di un festoso ed eterogeneo apparato decorativo, impreziosito anche da elementi a stucco. Al suo interno è allestita la mostra del pittore senigalliese Corrado Gabani (1872-1936).
Il secondo appuntamento è alla sala della musica della Pinacoteca Diocesana. Affacciata sull’elegante piazza del Duomo, trova sede nell’appartamento al piano nobile dell’episcopio, detto “appartamento del Cardinale”. Ampi saloni finemente decorati custodiscono una collezione d’arte di pregio e valore, con tele, statue, argenti, paramenti e suppellettili insigni per storia e arte. La nuova sala della musica, parte integrante del percorso espositivo, testimonia come nei secoli la Chiesa sia stata protagonista della storia musicale occidentale, nonché grande committente pure in questo settore artistico.
Le visite guidate saranno curate dagli studenti dell’istituto Corinaldesi e del liceo scientifico Medi.
Questi gli orari: sabato 19, dalle ore 15 alle ore 18,30; domenica 20, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle 15 alle ore 18,30. Iscrizioni al gazebo del Fai in piazza Roma.
A Ostra (quila brochure informativa col programma dettagliato), il Fai propone altre due visite, che saranno effettuate dagli studenti della scuola secondaria di primo gradi “Menchetti”.
La prima al santuario della Madonna della Rosa, secondo Santuario diocesano delle Marche, la cui storia di fede e devozione popolare inizia nel 1666 e prosegue ininterrotta fino a oggi. Tra il 1667 e il 1668, per il grande afflusso di pellegrini, la cappelletta venne trasformata in una piccola chiesa e ai piedi dell’altare venne aperto un pozzo per raccogliere le acque di quella sorgente, che i testimoni del tempo indicano come strumento della prima guarigione operata per intercessione della Madonna della Rosa e che ancora oggi è a disposizione dei fedeli. Durante le Giornate Fai di primavera sarà dato particolare risalto alle 160 tavolette votive, conservate sulle pareti esterne della cappella, che raccontano 230 anni di storia locale e rappresentano non solo una preziosissima e rara documentazione della intensa devozione mariana locale, ma anche una insostituibile fonte di notizie per la ricostruzione di alcune vicende accadute a Montalboddo.
Orari: sabato 19, dalle ore 15 alle ore 18,30; domenica 20, dalle ore 10 alle ore 17.
La seconda visita sarà a Palazzo Gherardi, un tipico esempio dell’edilizia gentilizia ostrense del XVIII secolo. Come la maggior parte dei palazzi coevi di maggior pregio, si affaccia sulla via principale del centro storico. Del palazzo, aperto al pubblico in via straordinaria per le Giornate Fai, sarà possibile visitare il primo piano, scandito da una serie di stanze concatenate, senza corridoi e spazi di risulta. I soffitti di questi locali sono costituiti da volte a padiglione su incannicciato sono decorati con affreschi con motivi a grottesche, arabeschi e ghirlande di varie tipologie, e con scene ispirate ai temi della mitologia classica.
Orari: sabato 19, dalle ore 15 alle ore 18,30; domenica 20, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle 15 alle ore 18,30.
Infine, a Ostra Vetere, con l’ausilio degli studenti dell’istituto comprensivo “Foscolo”, sarà possibile visitare Palazzo Buti Pecci, eretto con rinascimentale scansione di archi, specchi e lesene sopra Porta Nuova, dove sorgeva il Cassero medievale. L’edificio possiede ambienti di grande signorilità tra cui spiccano la galleria e un’alcova. Se numerose stanze si caratterizzano per la ricchezza di decori plastici, l’alcova appare certamente la più festosa rendendo pressoché unico il Palazzo. La quinta di essa, che accoglie un arco centrale i cui peducci sono sostenuti da cariatidi, è sormontata da putti tenenti le armi degli sposi affiancanti un cartiglio. Questo è iscritto con motto latino beneaugurante il meritato riposo. L’opera fu realizzata in occasione del matrimonio, avvenuto sullo scorcio del secolo XVII, tra Ignazio Buti e una Razzanti di Matelica, della cui famiglia è visibile uno stemma situato a destra dell’ingresso.
Orari: sabato 19, dalle ore 15 alle ore 18,30; domenica 20, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle 15 alle ore 18,30.
“Le Giornate del Fai – afferma il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi – rappresentano l’esempio di ciò che tutti noi siamo chiamati a fare quotidianamente, il simbolo di un grande Paese come l’Italia che può farcela solo se si dimostra capace di tutelare, valorizzare e mettere a disposizione il patrimonio artistico e paesaggistico“.
“Il FAI è un esempio, grazie alle sue delegazioni locali – aggiunge Manuela Francesca Panini, capo delegazione FAI di Ancona – di come il fare rete non sia solo un termine di cui tutti abusano, ma una realtà concreta che organizza sì le giornate di primavera ma che consentono in realtà di valorizzare questo immenso patrimonio, unico al mondo di cui disponiamo e che dobbiamo ancora capire per bene come valorizzarlo. E’ un modello che dobbiamo esportare: perché la sinergia tra pubblico, privato e le associazioni, è uno strumento che permettere di fare cultura e quindi, sviluppo sostenibile“.
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