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Rischio idrologico: in mezzo ai proclami c’è chi si rimbocca le maniche

Alcuni residenti della zona Marazzana-Cannella segnalano per l'ennesima volta l'erosione dell'argine del fiume Misa

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Onoranze Funebri F.lli Costantini
Un tratto dell'argine del fiume Misa, a Senigallia, dove si può notare la sponda con un'importante erosione dovuta alle piene del fiume

Correva l’anno 2011: era il 2 marzo e l’acqua era entrata dentro casa. Poi un’altra alluvione, nel maggio 2014, la più disastrosa dal 1976. Nel frattempo è iniziata la ‘delocalizzazione’: quella della disperazione“.

Così il Comitato Alluvionati Misa – composto dai residenti della zona Marazzana, Cannella e Vallone che hanno subito danni con le varie alluvioni del 1976, ’91, ’94, 2011 e 2014 – ha voluto esordire le ‘celebrazione’ di un anniversario, quello del 2 marzo 2011, data che per molti, magari, può voler dire poco.

Quest’anno nemmeno ci si è accorti – commentano – che il 2 marzo è passato, forse distratti dai giornali che avvisavano di indagini della Procura e tecnici occupati con perizie lungo gli argini del fiume Misa. Senza contare poi i soliti noti che proclamano l’imminente inizio dei lavori delle vasche di espansione e qualche ‘nuovo entrato’ (in consiglio comunale, Ndr) che va in prefettura per fermare i lavori“.

Nel frattempo – rendono noto dal comitato – oltre a un’abitazione tuttora inagibile, ben quattro aziende hanno dato ‘forfait cercando soluzioni altrove: una si è già trasferita, un’altra sta valutando l’ipotesi di trovarsi altre sedi.

Fiume Misa: ripulito un tratto dalla vegetazione e riportata alla luce un'asta per il monitoraggio dell'innalzamento del fiumeE mentre qualcuno parla, “i cittadini di terza classe” come si sono definiti gli abitanti della zona plurialluvionata, senza grandi proclami si sono rimboccati le maniche: con un decespugliatore (“preso in prestito visto che l’ultima alluvione ha portato via pure quello”) e un forcone, in dieci minuti sono riusciti a riportare alla luce un’asta da loro piazzata anni fa per controllare l’innalzamento dei livelli del Misa in caso di piena. A questa asticella sono stati aggiunti dei catarinfrangenti per la visione notturna (considerato la frequenza delle allerte giunte di notte).
Adesso siamo pronti per la ‘guardiania’ del nostro tratto” concludono Mencarelli e gli altri residenti, ma l’appuntamento è ironicamente (e nemmeno tanto) rimandato alla prossima alluvione, data l’importante erosione dell’argine del fiume segnalata da più di un anno agli organi competenti e che si può vedere nella prima foto, in testa a questo articolo.

Commenti
Solo un commento
Nemo
Nemo 2016-03-07 18:31:35
Chi fa da se fa per tre.... se aspettate che faccia qualche cosa questa Amministrazione state freschi!
ATTENZIONE!
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