Violenza sessuale e rapina a Senigallia: condannato dopo 14 anni ex infermiere
In primo grado era stato assolto, ma la corte di appello di Ancona ha ribaltato la sentenza
E’ stato assolto in primo grado e condannato in appello per violenza sessuale e rapina. E’ quanto ha stabilito lunedì 29 febbraio la corte d’appello di Ancona che ha previsto la pena di 7 anni e mezzo di reclusione per un ex infermiere dell’ospedale di Fano accusato di aver picchiato, abusato e rapinato una prostituta di 22 anni nella zona di Cesano Bruciata, a Senigallia.
I fatti risalgono al dicembre 2002, quando l’uomo, A.N.P., un 52enne del fanese, aveva contrattato una prestazione con una giovane nigeriana, A.Y. oggi 36enne. Salita in auto, la richiesta della prestazione sessuale era cambiata e, ai dinieghi della donna, l’uomo era andato su tutte le furie. Prima l’ha picchiata, poi l’ha costretta a subire alcuni atti sessuali e, dopo averle sottratto la borsetta con telefonino e soldi, l’ha abbandonata in strada per darsi alla fuga.
La donna però si è segnata il numero di targa e ha raggiunto il parcheggio di un centro commerciale dove è stata notata da una pattuglia della Guardia di Finanza che l’ha soccorsa chiamando il 118. Da lì in poi sono partite le indagini e gli accertamenti fino al processo in primo grado dove era stato assolto perché il racconto della vittima non era stato considerato attendibile. L’uomo si è sempre difeso sostenendo di non essere lui il cliente violento che l’ha picchiata e rapinata, ma contro di lui c’è il numero di targa preso dalla giovane prostituta alla quale, dopo 14 anni, è stato riconosciuto anche un risarcimento di 50mila euro.
Probabile il ricorso in cassazione.
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