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Unioni civili, Mangialardi: “Oggi l’Italia è un Paese più civile”

"Una grande soddisfazione per chi, come chi amministra questa città, la questione l’ha affrontata da tempo"

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Maurizio Mangialardi

Non vi è alcun dubbio che l’approvazione da parte del Senato della legge sulle unioni civili rappresenti un notevole balzo in avanti che pone finalmente l’Italia in linea con la migliore giurisprudenza europea in materia. Una grande soddisfazione per chi, come chi amministra questa città, la questione l’ha affrontata da tempo, mettendo a disposizione tutti gli strumenti normativi necessari a soddisfare i diritti disattesi fino ad oggi dalla legislazione nazionale. Il provvedimento approvato ieri rafforza a livello legislativo i temi che il Comune di Senigallia aveva già individuato nel 2011 grazie all’istituzione del Registro comunale delle Unioni civili”.

Così il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi commenta l’approvazione il voto di ieri al Senato relativo alla legge sulle unioni civili.

Oggi – continua Mangialardi – l’Italia è decisamente un Paese più civile. E non c’è dubbio che ciò lo si debba al coraggio e al grande senso di responsabilità del presidente Renzi, la cui scelta di porre la fiducia è stata decisiva per superare gli anacronistici politicismi, a cui nei giorni scorsi si sono aggrappati persino forze politiche sedicenti “nuove”. Poi si sa, quando il dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito. E già sono iniziate le pretestuose polemiche che tirano in ballo presunti cambi di maggioranza. Ma la verità è una ed una sola: grazie a questa legge, adesso le istituzioni sono finalmente in sintonia con la società. Un percorso che auspico possa ulteriormente avanzare nei prossimi mesi, recuperando gli aspetti stralciati durante questo passaggio”.

Sempre a proposito di diritti civili, Mangialardi è tornato anche sulla questione del fine vita: “Il fatto che il parlamento abbia finalmente deciso di calendarizzare la discussione della legge sul fine vita rappresenta un altro importante passo avanti in tema di diritti civili. Il mio auspicio è che su tale questione, molto delicata e complessa, si sviluppi una discussione non ideologica, né animata dalla volontà di prevaricare chi la pensa in altro modo, ma solamente finalizzata a dare risposte concrete a chi soffre”.

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