Alluvione Senigallia, sopralluoghi sul fiume Misa: “mancata manutenzione”
Nominato dalla Procura di Ancona un perito per accertare le condizioni di incuria. Verifiche anche del Corpo Forestale
Continuano le indagini della Procura della Repubblica di Ancona in merito all’alluvione del 3 maggio 2014 che ha inondato la città di Senigallia causando tre morti e 180 milioni di euro di danni. E proprio in merito alla manutenzione si stanno concentrando gli accertamenti di un consulente tecnico nominato dalla Procura.
Durante i primi giorni di febbraio, un perito ha effettuato alcuni sopralluoghi nei vari punti del corso del fiume per capire e accertare se e come è stato mantenuto il Misa e i suoi argini, se e come sono stati spesi i finanziamenti pubblici che negli anni si sono susseguiti proprio per mettere in sicurezza la città di Senigallia, se vi siano responsabilità e quali i soggetti coinvolti.
E la tesi che da tempo, praticamente da subito dopo l’alluvione del 3 maggio, stanno sostenendo i vari comitati sorti per far luce sull’evento, sembrerebbe aver trovato la conferma nellamancata manutenzione che va avanti da anni. I grossi alberi che hanno creato cavità con le radici e le innumerevoli tane degli animali sono tra le principali cause che hanno contribuito al fenomeno dell’indebolimento degli argini. Unite a una manutenzione inadeguata (come sostenuto da tempo dai residenti e non solo), nonostante i vari finanziamenti pubblici, ecco che il peso diventerebbe determinante.
A quasi due anni dal disastro che ha allagato la città da Bettolelle alla Cannella, da Borgo Bicchia fino al lungomare, passando per tutto il quartiere dell’ex piano regolatore e delle Saline, si stanno dunque per concludere le indagini per disastro colposo e omicidio colposo. Sono questi infatti i reati ipotizzati per cui è stato aperto dalla magistratura un fascicolo d’indagine, per il momento contro ignoti, su cui si stanno concentrando i sostituti procuratori Irene Bilotta, Ruggiero Dicuonzo e Rosario Lioniello.
E nella lente d’ingrandimento è finito anche il progetto “PercorriMisa”, il percorso ciclopedonale che costeggia il fiume.
Verifiche incrociate sono in corso da parte del Corpo Forestale dello Stato, anche per capire con precisioni se i punti in cui il fiume è esondato erano stati soggetti a una qualche cura manutentiva o meno, dati anche i sempre più cospicui tagli ai trasferimenti che hanno “colpito” invece le amministrazioni.
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