Un 32enne senigalliese è stato trovato, nella serata del 19 febbraio, in possesso di 2 flaconi da 30ml ciascuno di metadone e circa 6 grammi di hashish. I Carabinieri della Compagnia di Senigallia lo hanno arrestato con l’accusa di spaccio e detenzione illegale di sostanze stupefacenti.

I Carabinieri del Nucleo Operativo, dopo aver tenuto d’occhio il giovane, che si trovava all’interno della sua abitazione a Sant’Angelo di Senigallia, sono entrati in azione bloccandolo, dopo aver appurato che questo aveva venduto un flacone di metadone ad un tossicodipendente senigalliese, che verrà segnalato dai militari all’Ufficio Tossicodipendenze della Prefettura di Ancona per uso personale non terapeutico di sostanza stupefacente.

Gli appostamenti dei Carabinieri andavano avanti da alcuni giorni, durante i quali attorno all’abitazione del 32enne erano stati osservati movimenti sospetti. Quando in casa sono arrivati due tossicodipendenti, noti alle forze dell’ordine, i Carabinieri hanno dovuto attendere che questi fossero sul punto di uscire per fare irruzione e bloccare i tre che si trovavano nell’abitazione.

Oltre a un primo flacone di metadone da 30 ml, che è stato ceduto a un prezzo che non è stato possibile definire, gli uomini dell’Arma hanno rinvenuto la somma di 620 euro, che è stata ritenuta provento di spaccio, e un secondo flacone, identico al primo, insieme a un pezzo di hashish di circa 6 grammi, diverse siringhe per insulina monouso, tra cui alcune già utilizzate, e una pipa tipo “bong” con all’interno dei resti di sostanza stupefacente che era stata fumata.

Oltre allo spaccio, vista la merce ritrovata, al 32enne di Senigallia è stato contestato anche il reato di agevolazione all’uso di sostanze stupefacenti, dato che aveva permesso ad altri di far uso di droga all’interno della propria abitazione.

Espletate le formalità, il giovane, dichiarato in stato di arresto, è stato accompagnato nella propria abitazione, agli arresti domiciliari. Il Tribunale di Ancona, nella mattinata del 20 febbraio, ha convalidato l’arresto e celebrato il processo per direttissima, con rito abbreviato condannando il senigalliese alla pena di 6 mesi di reclusione e 1.400 euro di multa.