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Senigallia: “Piazza Garibaldi diventerà una delle più belle delle Marche”

Si va verso la pavimentazione completa. Il Sindaco: "ci confronteremo con tutti, ma dobbiamo guardare avanti"

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Optovolante - Ottica a Senigallia
Piazza Garibaldi: lavori di riqualificazione

“Stiamo realizzando quella che, senza ombra di dubbio, diventerà una delle più belle piazze delle Marche. Uno spazio pubblico unico e originale, costruito con materiali di grande pregio e alta qualità, volti a esaltare la magnificenza monumentale degli edifici circostanti e a dare una nuova fisionomia urbana alla città, grazie all’allargamento del centro storico e alla valorizzazione dei suoi percorsi interni”.

“Ciò, consentirà di armonizzare quest’area con gli intervenuti di riqualificazione già realizzati negli anni scorsi al Foro Annonario, piazza Manni, piazza Del Duca, via Carducci e piazza Saffi. Infatti, con le risorse liberate dalla Legge di Stabilità, approvata a dicembre dal Parlamento, siamo riusciti a riallineare il progetto a quanto previsto dal Piano della Città antica e assicurare così la pavimentazione completa di piazza Garibaldi.”.

Così il sindaco Maurizio Mangialardi, sul procedere dei lavori per la riqualificazione di piazza Garibaldi.

“È necessario – continua il sindaco – avere la consapevolezza che è questo il terreno su cui si gioca il nostro futuro, compreso, anzitutto, quello delle attività commerciali: rendere Senigallia sempre più accogliente, attrattiva, sostenibile, in una parola bella.  Una città che si nasconde dietro migliaia di metri quadrati di grigio asfalto, che intasa di traffico e smog il proprio centro urbano, che non valorizza la ricchezza del proprio patrimonio artistico, non può sperare di competere con altri luoghi. Già oggi, con il cantiere ancora in corso, tantissimi cittadini stanno riscoprendo il prezioso tesoro architettonico rappresentato dalle splendide facciate del Duomo, dell’ex Filanda, dell’Auditorium San Rocco.Un patrimonio rimasto in passato celato dalla vegetazione e da un modo di concepire questo luogo come una mera area di sosta. Non è raro imbattersi in persone che, per la prima volta, scoprono solo ora l’incredibile bellezza di questi edifici storici, con la piacevole sensazione di potersi finalmente riappropriare di uno spazio interamente riqualificato che forse non sapevano neanche esistesse.Anche per questo, voglio cogliere l’occasione per ringraziare l’impresa e le maestranze che, con abnegazione e grandissima professionalità, stanno procedendo per consegnare la piazza al più presto”.

“Di fronte a progetti di grande visione, respiro e impatto come questo – conclude Mangialardi – credo sia normale imbattersi in problemi che sembrano stravolgere la quotidianità. Ovviamente ci confronteremo con tutti per trovare le soluzioni più adeguate a ogni singola questione. Ma non dimentichiamo l’obbligo e il dovere di guardare avanti, di tracciare la prospettiva e di non perdere di vista quello che è il bene comune e il ruolo che questa città può svolgere nel panorama nazionale”.

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Commenti
Ci sono 3 commenti
BlackCat
BlackCat 2016-02-16 10:55:48
Ok il progetto della piazza ma lo Stemma Papale su una piazza garibaldina sarà l'insulto più grosso delle Marche (e non solo). Ricorda gli anatemi di Bagnasco quando chiede il voto segreto per farsi gli interessi propri dentro uno Stato sovrano, come dovrebbe essere quello Italiano. Speriamo duri poco...
leofax 2016-02-16 12:03:23
Sarebbe ora di dare una sistemata alla facciata dell'ex Stabilimento Pio, di proprietà omunale.
BlackCat
BlackCat 2016-02-16 13:59:13
L’odio che Giuseppe Garibaldi ebbe verso il papato e il clero e, in particolare, verso Pio IX è testimoniato dal nome che Garibaldi diede al proprio asino, “Pionono”, e dal fatto che egli si riferisse al pontefice usando la locuzione “un metro cubo di letame”, oppure con la frase «la più nociva fra le creature, perché egli, più nessun altro è un ostacolo al progresso umano, alla fratellanza fra gli uomini e dei popoli».
Giuseppe Garibaldi, Memorie, BUR

«Se sorgesse una società del demonio, che combattesse despoti e preti, mi arruolerei nelle sue file».
Giuseppe Garibaldi, Memorie, BUR
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