“A Senigallia nessun rilevamento dei livelli di inquinamento dell’aria”
Il Gruppo Società e Ambiente torna a sollecitare Regione Marche, ARPAM e amministrazione comunale
Appena torna l’alta pressione, appena fa di nuovo bel tempo, tornano le polveri sottili. Ed è di nuovo allarme ed emergenza in molte città italiane, Marche comprese. I danni causati dall’inquinamento dell’aria e la pericolosità per la nostra salute sono ben noti e scientificamente documentati.
Per rendersene conto basta consultare, ad esempio, i dati forniti di recente dalla Agenzia Europea per l’Ambiente (Aea), in particolare quello dei decessi prematuri rispetto alla normale aspettativa di vita causati dall’inquinamento ambientale e che vede l’Italia in testa alle classifiche europee. Lo stesso presidente della Repubblica Mattarella ha lanciato l’allarme nel suo messaggio di fine anno.
Allora viene da chiederci: ma noi come stiamo? Quali sono i livelli di inquinamento e quindi di pericolo potenziale nella nostra città? La risposta è semplice e allo stesso tempo sconfortante: non lo sappiamo!
Questo perché a Senigallia da alcuni anni non si fanno più rilevazioni: l’unica centralina esistente è fuori uso, forse rotta, comunque inattiva. Nel resto della regione non è che le cose vadano molto meglio: sia sul numero sia sulla collocazione delle stazioni di rilevazione ci sarebbe molto da discutere; ma questo non può consolarci.
Siamo convinti che ignorare la portata di un problema, che comunque esiste, non sia il modo migliore per risolverlo. Eppure la dolorosa vicenda dell’amianto che tanto ci ha toccato, la cui micidiale pericolosità è stata per tanti, troppi, anni ignorata avrebbe dovuto insegnarci qualche cosa.
Pertanto abbiamo intenzione di chiedere formalmente alle autorità preposte: Regione Marche, ARPAM e Amministrazione Comunale, di attivarsi affinché anche a Senigallia possano essere misurati e resi pubblici i livelli di inquinamento dell’aria (polveri sottili, ozono, ecc..). Perché per combattere l’inquinamento e preservare la salute dei cittadini servono precisi dati scientifici e a poco servono generiche affermazioni e tranquillizzanti proclami.
Le targhe alterne o simili, non servono a nulla. Si parla di maggior utilizzo del trasporto pubblico ma sappiamo bene tutti, che la società concessionaria del servizio, utilizza bus interurbani a gasolio, salvo uno o due mezzi a metano. A cosa servono le piste ciclopedonali, che scorrono a fianco di strade dense di traffico (vedi lungomare di Levante). Si sbandiera tanto, a parole, su questo Piano Urbano del Traffico ma in sostanza è rimasto tutto come prima.
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