Senigallia, il “no” al referendum del M5S contro la riforma regionale della sanità
Il sindaco Mangialardi: "Riforma non può essere oggetto di referendum e i quesiti sono poco attinenti. No alla demagogia"
“Tralasciando il fatto che in termini di legge la riforma della sanità non può essere oggetto di referendum, va detto che i quattro quesiti referendari proposti hanno nulla o scarsa attinenza con i contenuti della medesima riforma e, in particolare, sulla riorganizzazione dei servizi“.
“Infatti, essi riguardano la distribuzione delle competenze tra giunta e consiglio da un lato e gli organi amministrativi dell’Asur dall’altro, senza possibilità di incidere sugli atti precedentemente assunti dagli stessi organi. Paradossalmente, in caso di esito positivo, il referendum finirebbe con l’estendere le prerogative del governo regionale, consentendogli addirittura di interferire sulle nomine dei direttori di area vasta“.
Così il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, sul referendum abrogativo relativo alla riforma sanitaria regionale promosso dal Movimento 5 Stelle.
“Le Marche – continua Mangialardi – hanno la possibilità e il dovere di voltare pagina per avere un sistema sanitario con servizi efficienti e finalmente in grado di mettere al centro la salute pubblica e i diritti dei cittadini. Cerchiamo di non farcela sfuggire inseguendo le sirene della demagogia e dell’immobilismo. Semmai la sfida deve essere quella di un’attuazione con il pieno coinvolgimento dei territori, che devono essere capaci di dimostrarsi allo stesso tempo beneficiari e protagonisti attivi della riforma regionale, proponendo l’istituzione di servizi in base alle loro peculiari esigenze“.
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