Cinema Gabbiano, doppio appuntamento per celebrare il Giorno della Memoria
Martedì 26 gennaio, ore 18.30 "L’uomo per bene"; Mercoledì 27 gennaio, ore 21.15 "Il figlio di Saul"
Anche quest’anno celebreremo il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale che cade il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto nel giorno dell’apertura dei cancelli di Auschwitz.
L’omaggio conterrà in questa occasione una doppia proposta di assoluto rilievo: nel pomeriggio di martedì 26 gennaio (alle ore 18.30, biglietto a 4 euro) sarà presentato il documentario “L’uomo per bene – Le lettere segrete di Himmler”, mentre la sera di mercoledì 27 (ore 21.15, all’interno del ciclo d’autore, biglietto a 6 euro) verrà proiettata l’acclamatissima opera di Laszlo Nemes “Il figlio di Saul”, candidato all’Oscar come miglior film straniero e fresco vincitore del Golden Globe.
Il pluripremiato docufilm di Vanessa Lapa su Himmler intende raccontare, attraverso le lettere private che il tristemente famoso Comandante delle SS produsse nei tragici anni di crescita e caduta del nazismo, la storia di un bambino che divenne poi uno dei principali responsabili del regime. E che ciò nonostante continuò ciecamente a proclamarsi un “uomo per bene”.
Tali documenti furono rinvenuti dai soldati dell’armata americana nella casa di famiglia degli Himmler, a Gmund, in Germania, dove furono scoperti centinaia di diari, lettere e fotografie, utili a svelare ideali e pensieri di colui che fu l’architetto della Soluzione Finale per lo sterminio di milioni di persone. Il film contiene tra l’altro rarissimi filmati, spesso mai visti prima, tratti da 151 fonti di 53 diversi archivi dislocati in 13 paesi del mondo. Anche in questo caso è facile cogliere quella che Hannah Arendt definiva la banalità del male, che può emergere e svilupparsi da un’apparente normalità.
La regista Vanessa Lapa, nata e cresciuta in Belgio, vive in Israele dal 1995. Giornalista di successo, ha prodotto e diretto più di un centinaio di reportage d’attualità per la televisione israeliana.
Il giorno seguente sarà invece possibile ammirare “Il figlio di Saul”, capolavoro del giovane regista ungherese László Nemes, che alla sua opera prima ha lasciato davvero un segno indelebile sia nella critica che nel pubblico.
Saul è membro dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri. Mentre lavora in uno dei forni crematori, Saul scopre il cadavere di un ragazzo in cui crede di riconoscere suo figlio. Tenterà allora di trovare un modo per salvare le sue spoglie e trovare un rabbino per seppellirlo. A qualsiasi costo…
Il potentissimo lavoro di Nemes è stato definito “brutale e claustrofobico” ma anche “profondo e spiazzante”, dimostrando l’impressionante maturità registica del suo autore, che sta facendo incetta di premi ovunque: a Cannes è risultato vincitore sia del Grand Prix speciale della Giuria che del Premio Fipresci, assegnato dalla critica internazionale, mentre in seguito si è aggiudicato il Golden Globe e viene dato per certo vincitore anche alla prossima serata degli Oscar.
Saul è un uomo annientato dall’orrore e dalla sofferenza che rappresenta però bene l’universalità dell’amore di ogni padre. La sua storia e il modo di affrontarla provocano inevitabilmente forti sentimenti nello spettatore, anche grazie alla magnifica interpretazione dell’attore Geza Röhrig. Il suo stato di inquietudine viene trasmesso abilmente dalla macchina da presa di Nemes, capace di escogitare anche un finale in grado di sorprendere e stupire.
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