Dopo lunghi anni di attesa, ed in colpevole ritardo rispetto al resto della stragrande maggioranza degli altri paesi europei, anche l’Italia si accinge a dotarsi di una legge che dia riconoscimento giuridico, definendo diritti e doveri, alle coppie dello stesso sesso.

Una legge per la verità modesta, con fin troppe timidezze, come il mancato riconoscimento dello status di famiglia alle famiglie omogenitoriali, bizantinamente definite “formazioni sociali specifiche”.

Tuttavia è ancora forte la corsa al ribasso per limitare e negare ulteriormente pari dignità a queste famiglie, e cosa ancora più inaccettabile, per negare ai figli che in esse crescono, le tutele ed i riconoscimenti garantiti a tutti gli altri bambini e bambine, cercando di impedire la cosiddetta “stepchild adoption”.

Per usare le parole del Presidente del Senato Pietro Grasso: “tradotto in italiano fa meno paura perché significa: prendersi cura del figlio del partner, ad esempio in caso di morte del genitore naturale. Più che un diritto, a me sembra un dovere”.

È per difendere tale riconoscimento minimo di diritti, la Laicità dello Stato e il principio di Uguaglianza di tutti i cittadini, comprese le decine di migliaia di bambini e bambine che già ora vivono e crescono in famiglie omogenitoriali, che sabato prossimo si svolgeranno in tutta Italia decine di manifestazioni.

Circa 80 piazze con l’elenco in costante aggiornamento. Nelle Marche, l’appuntamento è in Ancona, in Piazza Roma, alle ore 16,30.

Anche Normalmente aderisce con convinzione alla manifestazione #Svegliatitalia ed all’appello perché l’Italia si svegli dal suo colpevole ritardo, invitando i cittadini e le cittadine a scendere in piazza. Rimandiamo chi lo desidera alla nostra pagina Facebook (Normalmente) per ulteriori informazioni.

di Normalmente Senigallia
Paul Manoni