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Defibrillatori, il sindaco Mangialardi replica al consigliere Paradisi

“Senigallia è da tempo una città cardio protetta. Siamo stati e continuiamo a essere vicini alle società”

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Maurizio Mangialardi dopo la riconferma a Sindaco di Senigallia

Sulla questione dei defibrillatori, voglio rispondere al consigliere Paradisi senza alcuna polemica o strumentalizzazione, ma semplicemente riportando i fatti, che poi alla fine costituiscono l’unica argomentazione credibile di chi si impegna davvero per il bene comune della città.

Anzitutto, tengo a premettere che il decreto del ministero della Salute impone alle società sportive, e non ai Comuni, l’obbligo di dotarsi di defibrillatori e di operatori abilitati al loro utilizzo. Tuttavia, al fine di aiutare le medesime società, gestite con grande passione e ammirevole sacrificio, ma spesso prive dei mezzi finanziari necessari, il Comune di Senigallia da tempo ha adottato una politica volta al loro supporto, organizzando seminari formativi e momenti di approfondimento sulle normative vigenti, nonché mettendo a disposizione strumenti adeguati, come il portale dello sport, per facilitare la pratica dell’attività sportiva, particolarmente sentita dai nostri cittadini.

In tale ambito rientra, ovviamente, anche la questione della sicurezza e quindi la necessità di dotare gli impianti sportivi, comunali e non solo, di defibrillatori. Un impegno costante che va avanti da alcuni anni, e che ci consente di dire che oggi Senigallia è una città completamente cardio protetta.

Fin dal maggio del 2012, infatti, grazie al progetto “30 ore per la vita” promosso da Croce Rossa Italiana e Regione Marche, i due impianti sportivi comunali a gestione diretta, la piscina Molinello 2 e l’impianto delle Saline, sono stati dotati di defibrillatore, mentre il personale addetto è stato formato al loro impiego.

Con lo stesso progetto, poi, anche agli impianti sportivi più importanti affidati in gestione sono stati assegnati defibrillatori (Palazzetto dello Sport, piscina delle Saline, Centro olimpico tennistavolo) e, anche in questo caso, il personale è stato opportunamente formato. La stessa cosa si è verificata per l’impianto Bianchelli, gestito dalla Vigor Senigallia e già dotato di defibrillatore, il cui personale ha potuto seguire il medesimo corso.

Inoltre, l’Amministrazione ha già sottoscritto un accordo con il comitato locale della Cri per garantire a 80 operatori sportivi, numero più che sufficiente a coprire le esigenze delle nostre associazioni, la formazione gratuita necessaria all’uso del defibrillatore. Saranno coinvolte tutte le società che utilizzano gli impianti sportivi comunali, fatta eccezione per quelle che usufruiscono unicamente delle strutture dove sono già presenti per l’intero orario di apertura operatori già formati. Potranno prendere parte all’iniziativa due operatori per ciascuna società e, nel caso di associazioni con attività distribuite su un ampio arco orario della giornata o con attività contemporanee su più impianti, potranno essere invitati fino a 3-4 operatori.

Non va poi dimenticato che l’Amministrazione ha svolto nei mesi scorsi una concreta azione di sostegno a favore delle società sportive cittadine, supportandole nella procedura per accedere ai contributi previsti da un apposito bando regionale volto all’acquisto di defibrillatori semiautomatici esterni. Complessivamente, hanno ottenuto tale contributo, pari al 60% del costo dei defibrillatore, ben 25 società, delle quali 12 utilizzano gli impianti comunali.

Solo 8 non hanno ottenuto alcun sussidio: 5 (Circolo Tennis Marzocca, Uisp Capanna, Ribeca 87 – Sena Rugby e Pallavolo Senigallia) per l’esaurimento delle risorse disponibili e 3 (Uisp Cannella, Roncitelli Calcio e Scuola 9 Armonie) per non aver partecipato al bando. Altro che società lasciate allo sbando!

Ecco, questi sono i fatti. Ovviamente Paradisi ha tutto il diritto di chiedere a chi di competenza la convocazione della commissione. Nel frattempo, per quanto ci riguarda, ho dato disposizione all’ufficio Sport di studiare alcune possibili soluzioni per munire di defibrillatori anche le poche società rimaste escluse dal contributo regionale. Il nostro obiettivo, come sempre, è garantire la massima sicurezza dei cittadini.

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