Costi della politica: ordine del giorno a Senigallia contro il cumulo dei vitalizi
Rebecchini e Paradisi: "E' uno schiaffo morale alla popolazione vessata da tasse e tributi"
Ridurre i vitalizi o quanto meno evitare che si possano cumulare. E’ quanto chiedono a Senigallia i consiglieri comunali di Unione Civica, Luigi Rebecchini e Roberto Paradisi, i quali hanno firmato un ordine del giorno per impegnare la Regione Marche ad abolire il cumulo dei vitalizi.
Se il vitalizio, di per sé, rappresenta già una “stortura tutta italiana“, sostengono i due consiglieri, la pratica è stata definita uno “schiaffo morale alla popolazione vessata da tasse e tributi“, oltre a rappresentare una voce di spesa notevole per quanto riguarda i conti pubblici.
E come esempio di regione virtuosa viene presa la Toscana (con cui sono in corso studi di fattibilità su una specie di unione tra Marche, Toscana appunto e Umbria): una regione a guida PD (con Enrico Rossi) dove è stato compiuto il “primo passo verso l’abolizione di privilegi di stampo medioevale abolendo in prima battuta in Commissione il vitalizio regionale per coloro i quali hanno già altre pensioni derivanti da altre cariche elettive, sancendo così il divieto di cumulo“.
Ma anche Senigallia, dal canto suo, può vantare un esempio: “l’esempio non edificante di un sindaco che cumulava l’indennità di carica comunale e il vitalizio da ex parlamentare ed era in procinto di maturare il vitalizio da ex consigliere regionale (che oggi incassa regolarmente)“.
Con l’ordine del giorno a firma di Paradisi e Rebecchini, il Consiglio Comunale inviterebbe formalmente la Regione Marche ad abolire con idoneo provvedimento legislativo la possibilità di cumulo dei ‘vitalizi’ sancendo “quantomeno il divieto di cumulo tra l’assegno vitalizio di cui godono gli ex consiglieri che hanno maturato il diritto a tale corresponsione e gli eventuali assegni vitalizi che i medesimi percepiscono o potrebbero percepire in futuro in ragione dell’esercizio di mandato di parlamentare nazionale, europeo, o di consigliere di un’altra Regione“.
Un’iniziativa che i due consiglieri di opposizione auspicano possa essere seguita anche da altri Comuni delle Marche.
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