Natale amaro per 35 famiglie di Senigallia: dopo 60 anni di attività chiude la Ciare
Polemici i sindacati: "chiusura non per la crisi del mercato, ma per le scelte discutibili e sterili dell'attuale gestione"
Dopo oltre sessanta anni di attività la Ciare è stata messa in liquidazione e chiude i battenti: mercoledì 16 dicembre infatti dalla storica azienda di Strada di Fontenuovo, specializzata in realizzazione di altoparlanti e impianti di diffusione acustica, sono state consegnate le lettere di licenziamento ai 35 dipendenti.
Sulla chiusura dell’attività intervengono le Rsu-Fiom Cgil e i dipendenti, sottolineando in un comunicato: “dopo più di 60 anni la Ciare srl è stata messa in liquidazione e chiude i battenti: mercoledì sono state consegnate ai trentacinque dipendenti le lettere di licenziamento con conseguente messa in mobilità di tutto il personale. I lavoratori lasciano sul campo lo stipendio di ottobre, le ferie ed i permessi accumulati, la tredicesima mensilità, nonché il TFR che verrà corrisposto dagli enti di previdenza ma in tempi molto più lunghi. Ma i lavoratori lasciano soprattutto l’amarezza ed il rimpianto per un’azienda che, se meglio gestita, sarebbe stata tranquillamente tra le prime dieci del settore, al mondo”.
“Come si è arrivati a questo triste epilogo, allora? – si chiedono i sindacati, che aggiungono -: difficile evocare la solita crisi del mercato, dato che mediamente i concorrenti della Ciare si trovano in situazioni economiche piuttosto floride ed uno di essi ha già acquisito il marchio (che lo autorizza pertanto a produrre altoparlanti con il logo Ciare): quasi impossibile non attribuirlo all’attuale gestione che, pur beneficiando di tutti gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge – cassa integrazione ordinaria prima e straordinaria nell’ultimo anno – ha visto perdere costantemente fette del proprio mercato a favore dei concorrenti, per lo più italiani, e ha messo in essere scelte imprenditoriali spesso discutibili, con investimenti in risorse umane ed in progetti dal grosso impatto economico che si sono rivelati purtroppo sterili ai fini dell’aumento del fatturato e dell’utile, ridottosi invece progressivamente. Il progressivo indebitamento con banche e fornitori ha fatto il resto”.
Negli anni settanta/ottanta la Ciare, guidata dal suo fondatore Dino Giannini, dava lavoro ad oltre duecento dipendenti.
“Oggi chiude – concludono i sindacati – lasciando a casa trentacinque persone, trentacinque famiglie, tra cui molti cinquantenni che avranno difficoltà a trovare un nuovo impiego. Sarà un Natale amaro per 35 famiglie senigalliesi”.
Provo una grande tristezza nel rivedere le foto dello stabilimento e quel marchio CIARE.
Alla sua morte ,chi ne ha preso le redini,ha distrutto l'anima dell'azienda.
Mi è sembrato di vivere una puntata di "Beautiful"
Pazzesco................
meglio che smetto.....un pensiero agli operai e loro famiglie.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!