Tasse, sindacati sul piede di guerra a Senigallia
Cgil, Cisl e Uil contro l'amministrazione comunale: nessun confronto fatto e nessuna osservazione accolta
Arriva dai sindacati di Senigallia l’attacco all’amministrazione comunale su un argomento tanto spinoso quanto fondamentale per la sopravvivenza dell’ente: le tasse.
Cgil, Cisl e Uil, in una nota stampa, “stigmatizzano il comportamento dell’Amministrazione Comunale di Senigallia che, nonostante l’impegno assunto a luglio di riaprire il confronto sulla tassazione locale, non ha ritenuto di effettuare alcun incontro né durante l’approvazione dell’assestamento di bilancio 2015 ha tenuto conto delle osservazioni e delle contrarietà espresse dai sindacati“.
Osservazioni che riguardavano l’addizionale irpef, per la quale si è tolta la progressività e si è abbassata la fascia di esenzione; l’aliquota tasi portata al massimo consentito dalla legge; le esenzioni sulla prima casa parzialmente eliminate.
“I lavoratori, i pensionati e i cittadini tutti – scrivono i rappresentanti delle tre sigle sindacali – con la scadenza del 16 dicembre saranno chiamati a pagare mediamente circa il doppio sulla tasi rispetto all’anno precedente e al conguaglio della prima rata pagata a giugno, cosi come nel mese di febbraio vi sarà un salasso per l’addizionale irpef“.
Un “insostenibile e inaccettabile aumento della pressione fiscale” attaccano Cgil, Cisl e Uil, che graverà soprattutto su lavoratori dipendenti e pensionati, chiamati ancora una volta, non solo a Senigallia, a sostenere notevoli sacrifici.
Sacrifici dettati da “scelte ingiuste prese senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali, delle quali l’amministrazione si è assunta la piena responsabilità“.
L’attacco delle maggiori sigle sindacali punta il dito anche sui “solenni impegni sulle politiche di equità presi in campagna elettorale” non rispettati, mentre torna a indicare una possibile alternativa per uscire da questo squilibrio: reperire le risorse necessarie per l’equilibrio di bilancio spostando il peso del prelievo sulle fasce di popolazione più ricca ed effettuare una incisiva lotta all’evasione sulla tassa di soggiorno. Manovre che consentirebbero l’esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale per i redditi fino a 15.000 euro, il mantenimento della progressività della tassazione e, per la TASI, la conferma delle detrazioni legate al valore della rendita catastale ed all’ISEE.
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