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La Città Futura aderisce al corteo Trivelle Zero del 28 novembre ad Ancona

Anche Senigallia faccia la sua parte: il Consiglio Comunale approvi la mozione contro le trivellazioni e il progetto Sibilla

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Trivellazioni nel mare Adriatico

La lista “La Città Futura” fa appello alle forze politiche presenti nel Consiglio Comunale di Senigallia affinché definiscano una mozione unica e condivisa contro le trivellazioni e quindi, nel primo Consiglio utile, la approvino definitivamente.

A Parigi, dal 30 novembre al 11 dicembre, si svolgerà la tanto attesa XXI sessione della conferenza dei Paesi che hanno sottoscritto la convenzione ONU sui cambiamenti climatici, nel tentativo di trovare un accordo globale per rispondere ai rischi del caos climatico. La gravità della crisi climatica globale con gli scenari catastrofici prospettati da una sequela di evidenze scientifiche e dall’ultimo rapporto dell’IPCC (l’Intergovernmental Panel on Climate Change), il gruppo di scienziati chiamati dall’ONU a studiare il cambiamenti climatico e a indicare le soluzioni, richiedono un’accelerazione nelle decisioni dei governi e la necessità di andare a una transizione verso un’economia verde, inclusiva e sostenibile.

Al solito il nostro Paese dimostra tutta la sua schizofrenia quando, da una parte, il nostro Governo dice di sostenere gli sforzi per una importante riduzione della produzione di gas clima-alteranti e poi, dall’altra, promuove leggi con cui favorisce nuove trivellazioni di petrolio o gas naturale e consente la proliferazione di ulteriori gas killer come nel caso della realizzazione di nuovi inceneritori di rifiuti o dell’autorizzazione a inquinare fuori dei parametri europei come nel caso ILVA di Taranto.
Per quattro gocce di petrolio stanno mettendo in pericolo l’economia turistica, la pesca e l’ecosistema del nostro Mare Adriatico!
Il calcolo costi-benefici dell’impatto economico, sociale e ambientale che sta dietro provvedimenti come il “Decreto Sviluppo” o lo “Sblocca Italia” è assolutamente perdente solo che si pensi al fatto che l’inquinamento sistematico e il rischio di incidente mettono a rischio aree di pregio naturalistico e paesaggistico, dove si svolgono fiorenti attività economiche legate ai settori delle pesca e del turismo.

Non dobbiamo pensare che contenere il cambiamento climatico che minaccia la nostra società non ci riguardi direttamente, anche nel nostro ambito locale.
I governi locali possono contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici nei settori dell’edilizia e delle opere pubbliche, intervenendo sull’efficienza di edifici, elettrodomestici e reti di distribuzione; sostenendo le fonti energetiche rinnovabili o a basso tenore di carbonio; agendo sulla consapevolezza e nei comportamenti dei residenti. Le emissioni possono essere ridotte: agendo sul sistema dei trasporti all’interno della città (trasporto modale) e promuovendo la riconversione urbana (attraverso la pianificazioni polifunzionale che accorci i tragitti, promuova gli spostamenti a piedi e in bicicletta e il riuso di edifici esistenti, bloccando il consumo del suolo e recuperando e ripristinando aree ed edifici abbandonati).

Se, quindi, le amministrazioni locali si trovano ora ad avere in mano gli strumenti necessari alla gestione delle emergenze per affrontare le questioni ambientali globali, inclusi i cambiamenti climatici, devono altresì svolgere un ruolo importante di indirizzo e superamento di scelte vecchie e pericolose come la politica di sviluppo delle ricerche e trivellazioni di idrocarburi nel proprio territorio favorite dal Governo centrale.
Per questo riteniamo che il Consiglio Comunale di Senigallia debba andare al più presto, e nella maniera più unitaria possibile, all’approvazione della mozione, a cui anche noi di Città Futura abbiamo dato il nostro convinto contributo, contro le attività previste dal Governo di prospezione, ricerca e trivellazione di idrocarburi e contro lo stoccaggio geologico del biossido di carbonio (il cosiddetto progetto Sibilla).
Le tante manifestazioni che si sono svolte quest’estate lungo le coste dei nostri mari e, assieme, la mobilitazione dell’opinione pubblica hanno dato i primi risultati.
Ora anche il Comune di Senigallia deve fare la sua parte!

Lo scorso 30 settembre i rappresentanti dei Consigli regionali di dieci Regioni: Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise, hanno depositato in Cassazione sei quesiti referendari contro le norme pro-trivellazioni. I sei quesiti chiedono l’abrogazione di un articolo dello Sblocca Italia (Governo Renzi) e di cinque articoli del decreto Sviluppo (Governo Monti) che permetteva di nuovo l’estrazione del petrolio anche entro le 12 miglia dalla costa.
Entro il prossimo 14 febbraio la Corte costituzionale dovrà decidere sull’ammissibilità dei referendum. Se il giudizio sarà positivo, il presidente della Repubblica dovrà decidere la data della consultazione, che secondo la Costituzione deve tenersi tra il 15 aprile e il 15 giugno del 2016.
La battaglia si prospetta lunga e difficile ma il segnale è chiaro: il Paese non ha bisogno di inutili e dannose trivellazioni, serve piuttosto urgentemente una diversa strategia energetica che liberi il Paese dalle fonti fossili e garantisca la qualità del territorio ed il benessere della popolazione, non gli interessi dei petrolieri.

Interessi, purtroppo, saldamente portati avanti dal nostro Governo nazionale. Si pensi solo all’intervento del Direttore Generale per le attività energetiche e minerarie del Ministero dello Sviluppo Economico ad un recente convegno del PD senigalliese. Il Dott. Terlizzese ha solo spiegato le procedure in atto e quando si è trattato di dare un parere sul progetto “Sibilla” ha glissato dicendo, ad una platea ostile, che quel progetto è chiuso in un armadio. Solo che quel progetto ha già incredibilmente ricevuto il parere di compatibilità ambientale con Decreto ministeriale n.357 del 10/12/2013, nonostante i risaputi problemi sismici della nostra zona!
Solo che, sempre il Ministero dello Sviluppo Economico, alla Camera dei Deputati, lo scorso luglio, ha dato parere negativo e non ha fatto approvare le parti delle mozioni di Sinistra Ecologia e Libertà e del M5S che chiedevano al Governo di schierarsi contro i progetti di stoccaggio geologico di biossido di carbonio (come il progetto Sibilla previsto proprio davanti la costa di Senigallia) e come gli allarmanti progetti di ingegneria climatica che vengono proposti per non ridurre le emissioni inquinanti.

Per continuare a favorire i petrolieri e le industrie inquinanti il Ministero dello Sviluppo Economico pensa ancora di catturare l’anidride carbonica e gli altri inquinanti che escono dalle centrali per la produzione di energia alimentate da combustibili fossili e di pomparla nel sottosuolo, così che non entri nell’atmosfera. Eppure sono arcinote le critiche a questi progetti: l’anidride carbonica potrebbe facilmente “evadere” dal sottosuolo ed entrare ugualmente nell’atmosfera con danni devastanti all’ambiente e agli esseri umani.
I progetti di stoccaggio geologico di biossido di carbonio, come gli allarmanti progetti di ingegneria climatica o geoingegneria, sono proposti, non a caso, dai responsabili del riscaldamento globale per continuare a inquinare allo stesso modo ed evitare l’assunzione di responsabilità che il riscaldamento globale chiede alle nazioni del pianeta.
«Non siamo Dio» dichiara l’enciclica di papa Francesco e l’umanità, a differenza di quello che pensava Cartesio, non è “maestra e padrona” della natura.

Per manifestare contro il progetto “Sibilla” e le trivellazioni nel nostro territorio e nel mare Adriatico “La Città Futura” aderisce e parteciperà alla manifestazione regionale indetta da “Trivelle Zero Marche” per il prossimo 28 novembre ad Ancona.
Non solo: alla vigilia della Conferenza di Parigi, dove i leader di tutto il mondo si riuniranno per prendere decisioni sul futuro del clima, del Pianeta e dei suoi abitanti, anche La Città Futura aderisce e parteciperà, il 29 novembre, a quella che sarà la più grande mobilitazione sul clima della storia.
A Parigi, per il 29 novembre, era prevista la mobilitazione più grande, ma il governo francese ha cancellato tutte le manifestazioni per ragioni di sicurezza. Noi, accogliendo l’appello degli organizzatori francesi, marceremo anche per loro. La marcia per il clima acquista dunque anche un significato simbolico e di pace, testimoniato dalla partecipazione dei movimenti pacifisti.
La richiesta del mondo intero è chiara: un futuro 100% rinnovabile!
I leader politici devono ascoltare i cittadini, non le lobby delle fonti fossili.
Carbone, petrolio e gas hanno inquinato fin troppo…È ora di dire basta. Dobbiamo lottare contro il cambiamento climatico che mette a rischio l’ambiente e la vita di milioni di persone.

Per partecipare alla manifestazione, l’appuntamento è per le 13:50 alla stazione ferroviaria di Senigallia, mentre alle 14:10 partirà il treno (costo 5 € tra andata e ritorno). Ad Ancona il ritrovo sarà la fiera della pesca alle ore 15.

Per info:
inventati.org/trivellezeromarche/
trivellezeromarche@gmail.com
pagina facebook Trivelle Zero Marche

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