Giornata per la violenza contro le donne: si parla di alcune ma non tutte le donne
L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti denuncia discriminazioni ulteriori per coloro che sono disabili
Sebbene negli ultimi anni l’attenzione collettiva riguardo al fenomeno della violenza sulle donne sia sensibilmente cresciuta, rimane ancora poco visibile la violenza rivolta alle donne con disabilità visiva.
E’ quanto denuncia l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne: l’onlus raduna tutte coloro che, infatti, sono vittime di una discriminazione multipla: una discriminazione ingenerata dall’essere simultaneamente sia donne che disabili e dal vivere una condizione di dipendenza da altri che spesso le pone in una situazione di inferiorità e limita, talvolta fortemente, il loro bisogno di vivere pienamente la propria libertà e femminilità.
Altri esempi di violenza specificamente connessi alla disabilità sono: essere considerate asessuate, essere guardate con commiserazione, venire ignorate, essere ritenute incapaci di vivere le situazioni tipiche dell’età adulta (lavorare, avere una vita amorosa, vivere la maternità) e di godere pienamente di altri aspetti positivi della vita quali la felicità, la gioia e la bellezza; si
tende quindi a ridurre la persona alla sua disabilità e a non considerarla nella sua interezza e totalità.
Questi aspetti discriminatori inducono la donna non vedente e ipovedente a perdere o a ridurre fortemente l’autostima, la fiducia e il rispetto per se stessa. Proprio dalla presidente regionale UICI Marche Alina Pulcini e dalla responsabile per le pari opportunità del Consiglio Regionale UICI Marche Augusta Tomassini arriva rivolto a tutte le donne, e in particolare a quelle disabili, l’incoraggiamento a rispettarsi e a farsi rispettare.
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