Una lite tra vicini per futili motivi ha rischiato di degenerare: è successo in via Giordano Bruno. Uno dei contendenti, al culmine della diatriba, ha impugnato una pistola, poi risultata essere arma a salve modificata, ed ha minacciato i presenti.

Visti i toni della discussione e l’ora tarda, sul posto è stato chiesto l’intervento degli uomini del Commissariato di Polizia. Giunti sul luogo, le forze dell’ordine si sono adoperate per placare gli animi e ricostruire la vicenda.

Il diverbio all’inizio aveva interessato due ragazzi, uno dei quali fidanzato dell’inquilina dell’appartamento, per questioni personali; a seguito del trambusto, alla discussione si era aggiunto il proprietario dell’appartamento, residente nelle immediate vicinanze, che, dopo aver inveito contro i due, aveva impugnato una pistola e l’aveva caricata.

Alla vista dell’arma, i presenti, temendo per la propria incolumità si erano defilati all’interno della propria abitazione. Dopo aver effettuato gli accertamenti del caso, i militari hanno rinvenuto nell’abitazione del terzo inquilino aggiuntosi alla lite una pistola risultata essere arma a salve che aveva la canna occlusa ma priva di colorazione rossa tale da non consentire di rendere chiaro il fatto che si trattava di un’arma giocattolo. All’interno della pistola vi era il caricatore contenente le cartucce a salve di calibro idoneo all’arma in questione; in casa sono state rinvenute circa altri 40 colpi del medesimo calibro.

L’arma a salve e le relative cartucce sono state sottoposte a sequestro e l’uomo, un 40enne di Senigallia, è stato segnalato all’autorità giudiziaria per le minacce proferite aggravate dall’uso di un’arma a salve che, proprio per le modifiche apportate, non risultava immediatamente riconoscibile come arma non offensiva.