Vivi Senigallia condanna gli attentati terroristici di Parigi
"Reagire con fermezza ma senza cadere nell'intolleranza populista: gli stessi musulmani sono le prime vittime"
Un attacco al cuore dell’occidente, al cuore dell’Europa, al cuore dell’Italia, al cuore di Senigallia. Due nostri concittadini venerdì sera (13 novembre, NDR) erano proprio lì dove è avvenuto il massacro, e questo ci fa sentire ancor più vulnerabili.
Ci sentiamo fortemente toccati dalla violenza e dalla barbarie di questi attentati terroristici che si sono lasciati dietro decine di morti e feriti e un’Europa terrorizzata che assiste incredula a cotanta efferatezza, organizzazione ed efficacia.
Reagire con fermezza crediamo sia l’unica strada percorribile e, allo stesso tempo, siamo e restiamo convinti che l’accoglienza e l’integrazione, siano imprescindibili e siano i presupposti di una pace a lungo termine.
Non condividiamo assolutamente l’atteggiamento di chi cavalca l’onda emotiva e strumentalizza gli attentati di Parigi per alimentare una politica populista dell’intolleranza scatenando e rafforzando sentimenti di odio che portano ad identificare i musulmani come terroristi.
Se la nostra rabbia viene indirizzata al mondo musulmano, compiamo un grande errore perché sono proprio gli stessi musulmani, sia sciiti che sunniti, le prime vittime degli attentati terroristici dell’Isis che vengono perpetrati in diverse nazioni come Siria, Iraq, Kenya, Tunisia, Libia, e Libano.
Noi restiamo convinti che l’accoglienza e l’integrazione siano un presupposto di pace importante. Creare integrazione serve a far sì che il mondo islamico condanni sempre di più questi gesti estremi e li combatta.
Dobbiamo rimanere uniti e lavorare per l’integrazione: certamente può sembrare una strada lunga, ma è senza dubbio la visione più lungimirante.
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