Piovono ancora polemiche a Senigallia dopo il ritrovamento di tubi in cemento amianto rotti nei pressi di via Capanna, dove insistono i lavori per il completamento di terza corsia dell’autostrada A14 e per la realizzazione della complanare. Ma, stavolta, non per il rinvenimento dei detriti in sé, né per le mancate azioni durante oltre un mese intercorso tra le due segnalazioni: le polemiche riguardano invece il modo quantomeno “artigianale” della messa in sicurezza.

La foto è stata scattata da Francesco Sestito che ha pubblicato sul noto social network Facebook due immagini dei tubi e delle lastre rotte, materiali rivestiti solamente di un telo bianco e “fissato” da alcuni residui in terra degli scavi e dei lavori adiacenti. Oltre il danno anche la beffa, ha aggiunto Sestito: “O non capite il rischio o non vi vergognate di nulla“, rivolto agli enti preposti alla messa in sicurezza dell’amianto.

Una situazione che ha subito scatenato il commento di Carlo Montanari, presidente dell’Associazione Lotta all’Amianto (ALA). Lui stesso malato a causa degli effetti devastanti delle fibre di amianto che vengono rilasciate nell’aria, ha già segnalato la presenza lo scorso ottobre dei materiali cancerogeni nell’area di via Di Vittorio e poi, alcuni giorni fa, la mancata adozione di misure di sicurezza. Montanari si dichiara incredulo che possano verificarsi fatti simili e ha già sporto denuncia presso il Nucleo Operativo Ecologico (NOE) dei Carabinieri di Ancona.