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Sanità: al vaglio della IV Commissione costi, carenze e prospettive del sistema regionale

Il consigliere 5 Stelle Martinangeli: inserire controlli obbligatori, norme sul personale e contrattazione tariffe con strutture private

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Giorgio Quadraroli - Servizi assicurativi - Senigallia (AN)
Insegna presso l'ospedale di Senigallia

La IV Commissione si è tenuta venerdì 6 novembre 2015 presso la sala giunta del Comune di Senigallia, per discutere del trasferimento di fondi regionali per la programmazione delle politiche sociali nel territorio e dello stato di attuazione e prospettive della Riforma Sanitaria Regionale per la città di Senigallia.

Sono intervenuti il presidente della commissione sanità e servizi sociali della Regione Marche, Fabrizio Volpini, e il sindaco Maurizio Mangialardi.
Nel suo intervento introduttivo, il consigliere regionale Volpini ha ripercorso l’andamento degli stanziamenti ricordando che la scorsa legislatura si è chiusa con un sostanziale azzeramento dei fondi sociali, ma che vi è l’impegno del presidente della Regione, Ceriscioli, sul ripristino dei capitoli in ambito sociale. Infatti il Fondo regionale per il sociale era stato ridotto da € 35.000.000 a circa € 1.300.000. Pur non disponendo in sede di rendiconto di bilancio regionale della copertura dei 34 milioni mancanti, ci sono giunte rassicurazioni quantomeno in merito al reperimento delle risorse per la copertura dei servizi per la disabilità e la non autosufficienza, in quanto sempre in tema di servizi sociali, oltre allo stanziamento di euro 11,5 milioni, trasferiti dallo Stato, da destinare alla non autosufficienza, in sede di assestamento di bilancio dovrebbero essere reperite, con le opportune variazioni, le risorse necessarie a soddisfare tutti i reali fabbisogni della comunità marchigiana per quanto riguarda i servizi sociali. Quindi, gli impegni di spesa assunti dai comuni per i servizi attraverso gli ambiti, dalle rassicurazioni del consigliere regionale, risulterebbero coperti dal fondo regionale sanitario (che comprenderà anche il fondo per la non autosufficienza ed il fondo indistinto, ossia non vincolato), quantomeno fino al 2016.

Come consigliere del Movimento 5 Stelle ho tentato di sintetizzare gli innumerevoli quesiti in merito ai punti dell’ordine del giorno nei due brevi interventi concessimi in commissione.

Dalla relazione del Sindaco Mangialardi all’ultima commissione IV svoltasi a Senigallia l’8 settembre scorso, sarebbe emerso che il rapporto costi-efficienza del sistema sanitario regionale è in regola.
Da più parti, però, si lamentano eccessivi costi dell’apparato burocratico dirigenziale, che offrirebbe spesso poltrone troppo remunerate e non sempre necessarie, e che, sicuramente, in considerazione dei tagli operati dal governo, incidono obbligatoriamente in termini di diminuzione di risorse e di servizi per la cittadinanza.
La mia prima domanda, quindi, di ordine generale, è stata in merito alle strategie adottate dalla nuova Giunta Ceriscioli, per l’approntamento di un serio progetto di spending review a livello regionale nell’ambito del completamento della riforma sanitaria.

Per Senigallia, invece, il problema evidenziato è stato quello della distribuzione delle risorse, in sede di riordino, che ci ha visti penalizzati durante la scorsa legislatura regionale. Infatti la distribuzione di risorse economiche, di risorse tecnologiche e di risorse umane, sarebbe risultata estremamente sperequata nella nostra Area Vasta 2 rispetto alle altre aree.

Pur confermando la posizione privilegiata della nostra regione in tema di conti pubblici, il consigliere regionale Volpini ha ammesso che fino ad oggi si è guardato troppo al pareggio di bilancio, che ci permette comunque di continuare ad operare in autonomia le nostre scelte senza la presenza di un commissario governativo, come accade per altre regioni.
D’altra parte, però, dobbiamo rilevare che il prezzo di tale privilegio è stato pagato in primis dagli operatori del settore sanità (medici e altri operatori sanitari) e dagli amministrativi. Se l’ASUR è stata essa stessa prevista per realizzare una spending review e una diminuzione dei costi dell’intero apparato, ci chiediamo se le modalità di realizzazione adottate finora abbiano funzionato!

In merito alla proposta di legge regionale n. 5/15autorizzazioni e accreditamento istituzionale delle strutture e dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali pubblici e privati e disciplina degli accordi contrattuali delle strutture e dei servizi sanitari, socio-sanitari pubblici e privati“, che prevede l’unificazione delle due leggi che disciplinavano separatamente il settore sanitario e quello sociale, ho voluto formulare specifici quesiti al presidente della IV Commissione sulla sanità ed i servizi sociali della Regione Marche, in considerazione del forte impatto che tale disciplina avrà nell’ambito regionale in tema di salute pubblica.
Sarebbe auspicabile, infatti, l’inserimento nella normativa di un certo numero di controlli obbligatori all’anno, a carico di Regione e Comune, per verificare il mantenimento dei requisiti di accreditamento delle strutture, anche su segnalazione di semplici cittadini.
Altresì opportuno sarebbe la previsione della possibilità per Regione o Comune di interloquire con le strutture private sulla definizione delle tariffe e della compartecipazione di spesa a carico del cittadino.
Trattandosi, inoltre, di strutture accreditate dalla Regione e che erogano servizi per conto del servizio sanitario nazionale e quindi con i nostri soldi e sulla nostra salute, si dovrebbe prevedere anche l’inserimento di norme che disciplinino la selezione del personale: ciò per garantire che il personale, medico e non, venga reclutato con il rispetto di criteri di trasparenza e di meritocrazia.
Per gli stessi motivi, in sede di regolamentazione per l’ accreditamento, auspicabile sarebbe la previsione delle modalità e dei criteri di accesso dei pazienti a tali strutture, in particolare a quelle ad interesse riabilitativo, per garantire il rispetto del criterio dell’appropriatezza clinica e dell’accessibilità del servizio sanitario nazionale, e non di altri criteri, magari, personalistici che creerebbero altro divario tra i cittadini oltre a quello economico sempre più dilaniante.

Altra grande criticità rappresentata è stata quella del servizio di Pronto Soccorso a Senigallia, in particolare per ciò che attiene alla carenza di personale, seppur qualificato ed eccellente, rispetto all’affluenza di utenti da tutto il territorio circostante. Vi è persino carenza di barelle e sicuramente l’inidoneità dell’organizzazione dell’area triage in cui affluiscono spesso persone, anche traumatizzate, che non hanno nemmeno una sedia in cui sedersi. Tantopiù, a Senigallia, dovrà essere potenziata la dotazione organica del Pronto Soccorso estivo, in quanto nella nostra città, a forte vocazione turistica, la popolazione in estate raddoppia.
Si dovrà tornare sicuramente su tutti gli altri quesiti in tema di piante organiche del personale; liste d’attesa; vaccini e piano nazionale della prevenzione vaccinale 2016-2018 presentato alla conferenza Stato/Regioni.

Noi cittadini dobbiamo essere informati, consapevoli e partecipi, specialmente quando si tratta della nostra salute!

 

Stefania Martinangeli
consigliere Movimento 5 Stelle Senigallia

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