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Le ultime proposte sul gioco in discussione in Parlamento

Nel Parlamento italiano è in corso una serrata discussione su nuove proposte per il mercato del gioco d'azzardo. Ecco quali

Fiches, gioco d'azzardo, casinò, scommesse

Il testo della Legge di Stabilità del 2016 è ormai nella sua versione definitiva ed è arrivato alla discussione al Senato, da cui dovrebbe uscire in tempi brevi. Il testo contiene anche alcune nuove direttive che riguardano il gioco d’azzardo e che interessano in particolare le concessioni su slot machine e ai video poker. Ed è una legge che, come spesso accade, sembra scontentare in questa materia davvero tutti, dagli operatori del gioco alle associazioni che si oppongono all’azzardo.

La Legge infatti contiene il rinnovo di 15.000 concessioni per i punti azzardo presenti nel nostro paese, entro cui rientrerebbero anche 5.000 punti di scommessa illegali che così approfitterebbero di una sanatoria. Inizialmente la Legge prevedeva che le concessioni salissero a 22.000, una cifra oggettivamente altissima che infatti è stata bloccata dopo le proteste di chi non vuole le slot in ogni bar. Le concessioni però diventeranno più care, con basi d’asta che vanno dai 18.000 ai 32.000 euro a seconda della tipologia del punto scommessa.

Inoltre, come riporta un articolo di Repubblica, l’aumento delle tasse sulle slot (dal 13% al 15%) e sulle videolottery (dal 5% al 5,5%) dovrebbero portare nelle casse dello stato diverse centinaia di milioni di euro, circa 500. Con questo provvedimento si cerca da una parte di non far aumentare ulteriormente il numero di apparecchi sul territorio italiano, ma dall’altra lo stato cerca anche di guadagnarci il più possibile, legandosi in questo modo in maniera sempre più stretta all’economia dell’azzardo.

Nel frattempo il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta ha di recente dichiarato l’intenzione di mettersi al lavoro su un disegno di legge che dovrebbe porre il divieto sulla pubblicità delle aziende dell’industria del gioco. Secondo la notizia riportata da Agimeg, il provvedimento potrebbe prevedere una sanzione amministrativa di 100.000 euro e ricalcherebbe le misure già in vigore ad esempio nei confronti delle sigarette. Si tratta di un provvedimento che potrebbe avere serie conseguenze su diversi settori economici e che di certo incontrerà molte ostilità. Si pensi solo a quante aziende di scommesse sportive sponsorizzano squadre di calcio e hanno i loro nomi in bella vista sulle magliette dei campioni del nostro campionato.

Il gioco d’azzardo online invece sembra rimanere ai margini di questi provvedimenti. Come dimostra la fioritura dei casinò online e di siti di informazione su questo mondo – come ad esempio Vegas Master, Jamma.it e molti altri – è un settore in pieno sviluppo, che però muove somme di denaro più piccole rispetto alle slot machine e alle vlt.

Per comprendere appieno l’importanza dei provvedimenti in discussione e il perché siano così combattuti occorre dare una piccola occhiata ai dati. Quello del gioco d’azzardo in Italia è un vero e proprio boom, che muove flussi di denaro enormi, in particolare attraverso slot, vlt e scommesse sportive. I numeri parlano chiaro. Nel 2000 gli italiani spendevano per il gioco 4 miliardi di euro all’anno, mentre nel 2014 si è passati alla cifra enorme di 84,5 miliardi. E anche se una parte più consistente che in passato di questi soldi viene restituita in vincite, i profitti per l’industria sono comunque altissimi.

Su un fronte di decisa limitazione dei punti scommessa si stanno invece muovendo le amministrazioni locali. Molte sono quelle che vogliono ostacolare la loro proliferazione, con provvedimenti che ad esempio ne limitano l’orario d’apertura o impongono l’apertura solo a certe condizioni logistiche (come ad esempio a una certa distanza dalle scuole).

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