Cannabis a fini terapeutici, La Città Futura “pungola” la Regione Marche
"A tre anni dalla legge regionale non è stato ancora emanato il regolamento attuativo. Ceriscioli sblocchi la situazione"
L’utilizzo della cannabis a fini terapeutici, in Italia, non è illegale bensì regolamentato da anni da precise disposizioni di legge. Tra queste anche una legge regionale del 2013 rimasta però inapplicata giacché manca il regolamento attuativo. Su questo chiediamo un impegno concreto del governatore Luca Ceriscioli e del presidente della commissione sanità, Fabrizio Volpini. E lo faremo anche formalmente attraverso una mozione che presenteremo in Consiglio Comunale.
Le sostanze cannabinoidi sono note per le loro proprietà analgesiche, sedative e miorilassanti. I farmaci a base di cannabis sono da anni impiegati nel trattamento dei sintomi di diverse patologie, come per esempio: la nausea ed il vomito nei pazienti sottoposti a chemioterapia; sindromi dolorose neuropatiche, reumatiche, di origine tumorale e di altra natura; stati di stress post-traumatico; alcuni effetti delle terapie retrovirali.
La legge italiana le ha rese utilizzabili a partire dal 2007, con un primo decreto dell’allora ministro della salute Livia Turco seguito da ulteriore decreto del 2013 firmato dal ministro Renato Balduzzi.
Ad oggi ben 11 regioni italiane hanno introdotto dei provvedimenti che riguardano l’erogazione di medicinali a base di cannabis a carico dei propri servizi sanitari regionali.
Anche la nostra regione lo ha fatto con la legge n. 1 del 22 gennaio 2013, lasciando però che fosse un successivo atto di Giunta a stabilire le modalità di concreta attuazione, previo parere della commissione competente in materia di sanità e sociale. Quell’atto, a distanza di quasi tre anni, non è ancora stato emanato.
La mozione che La Città Futura, attraverso la consigliera Nausicaa Fileri, presenterà al Consiglio Comunale di Senigallia intende contribuire allo sblocco di questa situazione, divenuta ormai intollerabile.
Auspichiamo inoltre che la Giunta regionale preveda una specifica attività formativa rivolta al personale medico, proprio per ottenere una più puntuale e completa attuazione dei principi e dei contenuti della legge.
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